Skateboard: entra nella tribù e prova le evoluzioni più divertenti
Tecnicamente si chiamano trick e non sono solo manovre acrobatiche: quello della tavola a rotelle è infatti uno sport con approccio fai-da-te, in cui ognuno interpreta secondo le proprie capacità
Per molte è già da tempo un mezzo di locomozione green, o un attrezzo con cui organizzare qualche uscita di training bruciacalorie, sfrecciando all’aria aperta. Ma lo skateboard è molto di più che uno strumento fitness per acquistare tono dalla vita in giù: è un mondo con suoi codici di comunicazione, una sfida divertente con se stesse, una scuola e uno stile di vita.
I “veri” praticanti guardano all’impiego basic dello skate con un pizzico di ironia: lo chiamano “lo spingersi”. E giurano che chiunque può provare evoluzioni molto più entusiasmanti
Chiara Falchetti, skater e fisioterapista della Nazionale italiana di skateboard, ci fa conoscere questa disciplina, nata in California negli anni Sessanta e oggi divenuta sport olimpico: debutterà infatti ai Giochi di Tokyo 2021.
Uno sport per tutti
Su una tavola a rotelle può salire chiunque, anche il più sedentario del mondo, e cominciare a usarla in modo facile e intuitivo, per spostarsi lungo le strade o sul lungomare. Poi ci si appassiona ai trick (le manovre), che sono l’essenza di questo sport e non sono necessariamente delle acrobazie spericolate: la difficoltà tecnica delle evoluzioni dipende dal singolo praticante. Esistono infiniti trick ma tutti, dai più semplici ai più complessi, vengono interpretati con uno stile soggettivo, più morbido, fluido ed elegante o più aggressivo e irruento.
A livello agonistico esistono due tipi diversi di gare, che riflettono le due anime dello skateboard. Ci si può cimentare nelle curve, utilizzando strutture apposite come rampe o spazi a forma di piscina chiamati bowl, e poi c’è la parte street, in cui si sfruttano elementi dell’arredo urbano, come panchine, scalini e corrimano (detti rail) per saltare, avvitarsi e compiere le proprie evoluzioni. A livello amatoriale, però, i praticanti si mettono in gioco in un mix senza confini netti.
Come si impara
Una principiante in genere impara da sola: prima spinge, poi passa alle curve, comincia a divertirsi e approda a un park, che è uno spazio dotato di tutte le strutture per eseguire i trick. La cosa migliore è affidarsi a un istruttore, che insegna le tecniche e il metodo corretto per fare progressi più rapidamente. Dal punto di vista allenante, anche se non si diventa acrobate, lo skate è efficacissimo perché mette in gioco tutto il corpo, ma è anche una palestra di vita, perché insegna a cadere e a rialzarsi con più grinta e più determinazione di prima
Tante ragazze
Oggi in questo sport le ragazze sono in aumento in tutto il mondo e ci sono eventi, contest e corsi declinati espressamente al femminile: non è più un’attività per maschiacci e l’avvento dei social con il loro tam tam ha sdoganato la tavola a rotelle, facendo capire che è davvero per tutti. Conta solo la voglia di provare. L’aspetto della socializzazione è importantissimo: la “tribù” dei giovani praticanti condivide in ogni parte del mondo esperienze, look, interessi e sguardo sulla vita.
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