Running: e tu perché corri?
Una ricerca internazionale fotografa le caratteristiche di chi ha scelto la corsa come attività di benessere. Non manca qualche sorpresa
Prima di diventare running-addicted, si devono superare svariati ostacoli: ad esempio non è facile mantenere alta la motivazione e uscire in modo sistematico per gli allenamenti, spesso si è stanchi, le condizioni meteo non sono ottimali e magari non si hanno gli accessori tecnici adatti ad affrontarle. È solo uno degli aspetti analizzati da un’ampia ricerca svolta da Brooks Running in tutta Europa, per comprendere meglio le abitudini di chi corre.
L’Italia è l’unico Paese in cui le donne corrono più spesso degli uomini (il 59% delle donne corre da 2 a 5 volte alla settimana contro il 41% degli uomini).
Quando si comincia a correre, però, ci si innamora: l’81% degli intervistati (l’82% in Italia) ama la sensazione che si prova dopo una corsa, l’87% vorrebbe aumentare la frequenza con cui corre (il 72% in Italia) e il 65% pensa che la corsa sia multo più che un “semplice” sport (il 66% in Italia).
Perché si corre?
Ma qual è il motivo per cui si pratica il running? L’esercizio fisico è al primo posto, seguito dalla consapevolezza che la corsa aiuti a liberare la mente, permetta di prendersi un po’ di tempo per sé e dia alle persone la possibilità di trascorrere più tempo all’aria aperta. Per i runner aumentare il benessere generale sembra essere tanto importante quanto migliorare il proprio fisico. Non tutti vivono le uscite di corsa come una full immersion nel benessere: a livello europeo il 46% dei runner pratica questa disciplina solo come forma di allenamento, pur non amandola particolarmente (il 27% in Italia).
In ogni caso, correre è per tutti un modo per curare la forma fisica. Inoltre più di 8 runner su 10 apprezzano il fatto che la corsa sia lo sport più economico, perché non richiede iscrizioni a centri sportivi e palestre. Fra le donne, invece, viene molto considerato l’aspetto della flessibilità, perché si può uscire ad allenarsi quando si ha tempo, senza vincoli particolari: questa è una peculiarità del running apprezzata un po’ da tutti, basta pensare che il 66% sottolinea come questa attività motoria, praticabile a qualunque orario e in ogni luogo, ci abbia “salvati” dalla sedentarietà durante il Covid e le sue restrizioni. E poi non mancano i cultori della sostenibilità (82% degli intervistati).
Obiettivi e modalità diverse
Dallo studio emerge che non esiste un runner uguale a un altro: ognuno corre con obiettivi e modalità diverse e spesso non è facile capire quale tipo di corsa scegliere per sé né quali scarpe acquistare (e tutte sappiamo che le calzature sono fondamentali per chi si accosta a questa disciplina): il 71% delle persone coinvolte nel sondaggio fa fatica a trovare scarpe comode, però il 75% sa che esistono modelli diversi per le diverse superfici su cui si corre. Nella classifica dei luoghi più apprezzati per andare ad allenarsi, o comunque più frequentati per ragioni logistiche, ci sono i sentieri nei boschi, l’asfalto e i marciapiedi, le strade sterrate e i tragitti in ghiaia.
Per migliorare la propria esperienza di corsa, sarebbe utile chiedere un’analisi specialistica della propria andatura, un servizio offerto da moltissimi negozi specializzati: il 61% dei runner non lo ha mai fatto e solo il 39% ha cercato consigli professionali (30% in Italia). Di solito sono persone che percorrono distanze più lunghe.
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