Running: dimagrire con le ripetute
Sono un esercizio tipico degli allenamenti di corsa, spesso temuto dalle neofite e da chi non sa con precisione che cosa siano: invece sono a portata di tutte, intense ma molto efficaci
La corsa è una delle forme di training più amate dalle donne, per le sue potenzialità snellenti e modellanti per le gambe e per i glutei, ma nel fai-da-te è raro che le praticanti costruiscano le loro uscite di allenamento in modo vario. Spesso scelgono un ritmo che è loro congeniale e proseguono “a oltranza”, puntando sulla resistenza. Eppure le sessioni di lavoro a base di running possono essere molto più varie e divertenti: è ciò che emerge dall’iniziativa “Find your pink run” di Brooks, che si svolge a Milano con appuntamenti gratuiti di corsa per sole donne, guidati da Federica Proietti, istruttrice di atletica leggera, e Lorena Brusamento, istruttrice di atletica leggera, running coach e ultramaratoneta. Quest’ultima ci spiega che uno dei vocaboli tecnici del running che (a torto) terrorizza di più le sue allieve, specie le meno esperte, è “ripetute”: un timore infondato, perché si tratta di un esercizio alla portata di tutte.
Le ripetute sono delle fasi di corsa di lunghezza prefissata, da eseguire più volte a una velocità piuttosto sostenuta e intervallate da recuperi ad hoc.
Come costruire il workout
In un’ipotetica uscita di allenamento di 40-45 minuti, dopo il warm-up di una decina di minuti a base di un’andatura blanda, potete costruire il workout con delle ripetute da 200 metri ciascuna. Il lavoro consiste nel correre alla massima velocità che vi è possibile, coprendo la distanza stabilita, per 6 volte. La sfida consiste non solo nel migliorare le proprie capacità aerobiche, perché ovviamente il sistema cardiorespiratorio è molto sollecitato, ma anche imparare a gestire le proprie forze, perché il ritmo di corsa da tenere in ogni ripetuta deve consentirvi di arrivare alla fine dei 200 metri senza cedere prima.
Il recupero fra una ripetuta e l’altra si può eseguire in due modi diversi: potete farlo da ferme, per 1-2 minuti (secondo il bisogno), oppure in modo attivo, cioè camminando per circa 200 metri. C’è una differenza fra le due modalità di recupero. Se scegliete quella statica, potrete sviluppare la massima velocità e la massima durata nella ripetuta successiva. Se invece preferite il recupero attivo, al passo, il lavoro è globalmente più impostato sulla resistenza. In ogni caso il consumo calorico è importante e i risultati snellenti e modellanti sulla figura sono assicurati.
L’esperta consiglia
Se l’idea di completare 6 ripetute vi frena, non temete: ogni training va commisurato a chi lo esegue e il vostro obiettivo deve essere sempre quello di dare il massimo, ma secondo le vostre possibilità. Se siete neofite, o poco allenate, correrete inizialmente solo 4 ripetute, per incrementare le prestazioni con il tempo e l’esercizio.
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