Running: come allenarsi quando piove
Dalla scelta dell’abbigliamento al modo in cui si deve procedere lungo il percorso: ecco tutti i consigli dell’esperta per non lasciarsi fermare dal maltempo
Tantissime amanti della corsa, che escono ad allenarsi anche quando piove, commettono errori che bisognerebbe evitare: lo racconta Lorena Brusamento, istruttrice di atletica leggera, running coach e ultramaratoneta, che ci spiega come adattare l’approccio alla sessione di lavoro con il brutto tempo.
Bisogna sapere come scegliere l’abbigliamento, le scarpe e gli accessori, ma anche l’itinerario, e conoscere i comportamenti da evitare.
La scelta dell’abbigliamento
I consigli forse più banali, ma sicuramente non scontati, sono quelli che riguardano gli indumenti da indossare. Moltissime runner, quando piove, li scelgono troppo pesanti e tendono a vestirsi a strati (ma con troppi strati). Il risultato è che durante il training sudano e quindi vivono una condizione sgradevole di disagio. Se piove non significa che faccia particolarmente freddo: è quindi sufficiente avere una maglietta termica contro il corpo, con una foggia a piacere e che assecondi le proprie abitudini, e un capo esterno in tessuto isolante ma traspirante. Ciò che conta è che non lasci passare la pioggia, ma permetta al sudore di evaporare.
Usa un cappellino con visiera
Un altro errore comune è usare gli occhiali, per evitare che le gocce entrino negli occhi e infastidiscano durante la corsa. Il risultato, però, è che le lenti si bagnano rapidamente e la visione viene disturbata. È meglio invece avere un cappellino con visiera (eventualmente anche abbinandolo agli occhiali), perché questa foggia protegge meglio il viso dalla pioggia.
Le scarpe “da bagnato”
Di solito i runner preferiscono calzare scarpe “da bagnato” in materiali impermeabili e traspiranti. Questo è corretto, ma è molto più importante guardare bene dove si mettono i piedi mentre ci si allena ed evitare le pozzanghere. Anche in questo caso il consiglio può apparire superfluo, ma è invece importantissimo. L’esperta riferisce che molte persone, procedendo di corsa, entrano nelle pozzanghere tranquillamente: c’è chi lo fa per disattenzione, magari perché sta chiacchierando con gli amici, e chi lo fa con piglio giocoso, come i bambini. Invece una pozzanghera può nascondere insidie: può essersi formata a causa di una buca, che risulta invisibile a chi immerge il piede nell’acqua ma che più provocare traumi fastidiosi, o può sommergere sassi e materiali che, una volta calpestati, possono procurare distorsioni e infortuni.
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