Acquagym per modellare le braccia
Ecco gli 8 movimenti-base che potete compiere in acqua, in piscina o al mare, per far lavorare e definire i muscoli dell’upper body
Che cosa vi viene in mente quando pensate all’acquagym? Di solito associate il fitness in acqua a esercizi super-efficaci per la muscolatura del core, delle gambe e dei glutei (forse perché noi donne puntiamo a modellare la figura soprattutto dalla vita in giù). È un’associazione di idee corretta, perché muoversi nell’acqua destabilizza, perciò impegna molto gli addominali, e induce a vincere la resistenza offerta dal liquido, quindi rende le sequenze per gli arti inferiori e per il lato B particolarmente efficaci. Ma la stessa resistenza può essere sfruttata proficuamente anche per far lavorare intensamente le braccia e le spalle, rendendole più toniche e definite.
Con l’acqua all’altezza del petto potete eseguire numerosi esercizi semplici, alla portata di chiunque, ma molto benefici per rimodellare l’upper body.
Il programma per modellarsi dalla vita in su
Nel suo libro “Manuale di acquagym” (edizioni Youcanprint) Luca Madini, allenatore di nuoto, formatore di fitness acquatico e club manager del centro Aquamore di Abbiategrasso (MI) descrive i 8 movimenti-base che potete combinare a piacere, per allenarvi dalla vita in su: sono tutti da eseguire con entrambe le braccia simultaneamente.
1. Spinta in avanti. Tenete le braccia a croce appena sotto il livello dell’acqua, con il palmo aperto e perpendicolare alla superficie, e chiudetele ripetutamente davanti al petto con movimenti lenti.
2. Braccia a Rana. L’esercizio prende nome dalla tecnica del nuoto e consiste proprio nel disegnare con le braccia dei cerchi (in senso orario con il braccio destro e antiorario con il braccio sinistro). Tenete le mani aperte, per sfruttare la resistenza del liquido.
3. Abbraccio. È il movimento inverso al precedente, che simula ripetuti abbracci. Le braccia eseguono dei cerchi davanti al petto, in senso orario il braccio sinistro e antiorario il braccio destro.
4. Incrocio. Partendo con le mani davanti al petto, spingetele verso il basso ed estendete i gomiti, facendo disegnare alle braccia delle diagonali (da sinistra verso destra al braccio sinistro e da destra verso sinistra al braccio destro).
5. Spinta in basso. L’esercizio è analogo al precedente, ma le mani partono da una posizione sotto le ascelle e le braccia si estendono ogni volta lungo il busto: le mani scorrono fino ad estensione completa dei gomiti e sono aperte, perpendicolari alla direzione delle spinte, per sfruttare meglio la resistenza.
6. Spinta laterale. Le braccia si muovono in direzioni opposte, appena sotto il livello dell’acqua, orizzontalmente e perpendicolari all’asse del corpo: si aprono a croce con i palmi aperti e perpendicolari alla direzione delle spinte.
7. Spinta dietro. Perfetta per dare tono ai tricipiti: partite con le braccia lungo i fianchi e portatele più volte indietro, oltre la linea delle spalle.
8. Scavo. Effettuate delle rotazioni dal basso verso l’alto, lungo i fianchi, immaginando di sollevare l’acqua che si trova più in basso per portarla verso l’alto.
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