01/08/2024

Acquagym: i migliori 4 esercizi drenanti

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 01/08/2024 Aggiornato il 02/08/2024

Tra gli esercizi in acqua per combattere gonfiori e cellulite i più utili sono tutti quelli che prevedono movimenti circolari

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I deficit circolatori, sia quelli di origine genetica che quelli acquisiti a causa dello stile di vita che conduciamo, sono i principali responsabili di tutti i più odiosi inestetismi a carico delle zone critiche (gambe, glutei, fianchi): dai gonfiori e dal senso di pesantezza ai ristagni linfatici e alla cellulite. Paolo Michieletto, master trainer, docente universitario ed esperto di acquafitness, spiega per quali motivi l’esercizio acquatico è molto efficace per contrastare questi problemi (o per prevenirli) e suggerisce un mini-training fai-da-te da eseguire con costanza e continuità, in piscina o al mare.

Bastano 10-15 minuti al giorno (o tutte le volte che è possibile) per notare buoni risultati anche dopo un arco di tempo relativamente breve.

Duplici vantaggi

Il motivo per cui la circolazione sanguigna e linfatica traggono vantaggio dalla gym in acqua è duplice. Innanzitutto al beneficio del movimento di per sé si aggiunge quello del continuo massaggio idrico, cui si è sottoposti quando si è in immersione e che ha un forte effetto linfodrenante. Inoltre l’acqua esercita una pressione sul corpo, che è maggiore in profondità e che gradualmente si riduce vicino alla superficie: la si può paragonare a un’azione compressiva simile a quella delle calze terapeutiche, che stimolano il ritorno venoso dalle estremità verso il bacino.

La sequenza vincente

Quando si scelgono gli esercizi da effettuare in acqua, con l’obiettivo di combattere gli inestetismi o evitare la loro insorgenza, è importante sapere che sono molto utili tutti i movimenti circolari, specie quelli delle gambe. Non servono sequenze difficili, bastano 4 esercizi di facilissimo approccio che chiunque può eseguire. A seconda delle vostre possibilità potete effettuarli con i piedi in appoggio a fondo vasca (o sul fondo marino), quindi in acqua non profonda (deve arrivare almeno alla vita o al petto), oppure in sospensione, dove non toccate, magari aiutandovi con un giubbotto salvagente o un tondoludo per il galleggiamento. Il lavoro in acqua profonda offre il vantaggio del minore impatto sulle articolazioni, perché ci si trova in scarico del peso.

  1. Uno dei migliori in assoluto è il movimento della pedalata completa e ampia, in avanti. Lo si esegue prima con una gamba per 30 secondi, mantenendo il piede opposto appoggiato al fondo, poi con l’altra gamba per altri 30 secondi, quindi si ripete il tutto per 2-3 volte. Se siete in galleggiamento, il tutto avviene senza contatto dei piedi con il fondo.
  2. Il secondo esercizio è la pedalata in senso inverso, quindi piegando la gamba davanti a sé, poi portando il ginocchio vicino al petto, infine spingendo con il piede verso il basso. Il numero di ripetizioni è lo stesso dell’esercizio precedente.
  3. Aggiungete una sequenza di calci, prima con una gamba e poi con l’altra: i calci sono uno in avanti e uno laterale, alternati, e vanno eseguiti seguendo con l’oscillazione del busto i movimenti della gamba. Anche in questo caso ripetete il tutto 30-40 secondi per gamba.
  4. Infine completate il vostro mini-workout con 30-40 secondi di corsa a ginocchia alte. Tutti i movimenti di ampia flesso-estensione delle gambe in acqua esercitano una benefica compressione sui plessi linfatici della parte inferiore del corpo, promuovendo un migliore deflusso dei liquidi e una migliore azione detox.

Fin dal momento in cui uscirete dall’acqua, vi accorgerete di una gradevole sensazione di leggerezza, dovuta al boost che avete dato al vostro sistema drenante.

L'esperto consiglia

Questo training è utilissimo anche dopo una prolungata attività sportiva, perché migliora il deflusso di tossine dai muscoli che hanno lavorato.