10/07/2022

Acquagym: combatti la cellulite con salti e balzi

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 10/07/2022 Aggiornato il 10/07/2022

Allenano il sistema cardiocircolatorio e comportano un efficace massaggio che riduce gli inestetismi: i trainer li usano per vivacizzare le lezioni di fitness in piscina, ma sono adatti anche al fai-da-te

acquagym cellulite

La ginnastica in acqua è per tutte. Lo assicura Luca Madini, allenatore di nuoto e responsabile del settore acqua del Gruppo GetFit nel suo libro “Manuale di acquagym” (edizioni Youcanprint), spiegando che gli esercizi in acqua hanno un basso rischio traumatico, perché la ridotta influenza della forza di gravità permette anche a chi è sedentaria o in forte sovrappeso di lavorare senza sovraccaricare le articolazioni e le strutture muscolo-tendinee. L’estate è il momento ideale per scegliere questa forma di allenamento, anche nella versione fai-da-te.

Uno dei punti di forza dell’acquagym è che si tratta di una disciplina fitness divertente e dal sapore vacanziero.

Effetto drenante

Se il vostro obiettivo è lo shaping della figura, questa attività motoria è perfetta: rassoda infatti la muscolatura e consente un lavoro cardio efficace e accessibile a tutte, perché in acqua la frequenza del cuore non raggiunge mai picchi troppo elevati. Il consumo dei grassi di deposito viene sollecitato, con una riduzione dei cuscinetti adiposi localizzati, ma muoversi in un liquido che fluttua intorno a voi è anche ideale per contrastare cellulite e ritenzione, grazie all’effetto linfodrenante del continuo massaggio eseguito dall’acqua sul corpo.

Saltelli e balzi

Gli esercizi in acqua sono pressoché infiniti, ma il coach sottolinea l’efficacia delle combinazioni di saltelli e balzi, che snelliscono e sono divertenti. Potete costruire da sole mini-sessioni di allenamento sempre diverse, sfruttando un tuffo con le amiche, in piscina o al mare, per sfidarvi reciprocamente e trarne benefici estetici sicuri. Ecco i principali movimenti che potete combinare a piacimento.

  1. Nel gruppo dei “salti” rientrano quelli da eseguire a gambe tese, cercando di staccarsi il più possibile dal fondo (marino o della piscina) e ammortizzando ogni volta sulle ginocchia nella fase di rientro. Il più semplice è quello dritto, che si esegue a gambe unite, mentre la spaccata imperiale prevede che divarichiate le gambe in fase di salita e le uniate per ritornare con i piedi in appoggio. Nella sforbiciata, invece, le gambe si aprono una avanti e l’altra indietro quanto salite, si richiudono ritornando in appoggio. Poi ci sono i movimenti più ampi, come la mezza rotazione, in cui abbinate al sollevamento dal fondo un mezzo giro del corpo a destra o a sinistra, e la rotazione completa, in cui l’elevazione deve essere tale da consentirvi un giro intero del corpo su se stesso.
  2. Il gruppo dei balzi, invece, fa lavorare solo il corpo dalla vita in giù, con un buon coinvolgimento degli addominali. Eseguendoli, bisogna evitare di sollevare le spalle verso le orecchie. Nel balzo chiuso si flettono le gambe e si portano le ginocchia unite al petto, in quello aperto il movimento è simile, ma le ginocchia si divaricano a ogni salita. Quello obliquo prevede che le ginocchia siano chiuse, si flettano verso l’alto ma nel contempo ruotino a destra o a sinistra. Il balzo avanti-indietro si effettua con la stessa modalità di quello chiuso, ma riappoggiando i piedi una volta più avanti e una più indietro, mentre quello a slalom mima il movimento destra-sinistra dello slalom con gli sci. Infine il balzo apro-chiudo prevede di flettere le ginocchia portandole in alto, ma aprendo e chiudendo ritmicamente le gambe a ogni stacco, e in quello del capriolo si esegue una sforbiciata ma alzando le ginocchia il più possibile.