Acquagym: 3 esercizi per addominali scolpiti
Volete ottenere l’ambita “pancia piatta” con l’allenamento in acqua? È un’ottima idea, perché potete sfruttare la resistenza opposta dal liquido ai movimenti, i vortici che si creano in piscina (che richiedono una costante attivazione addominale per mantenere la stabilità del corpo) e anche il micromassaggio dei flutti ad effetto linfodrenante. Ma questo è noto a tutte le amanti del fitness. Ciò che molte non sanno, invece, è che non tutti gli esercizi in acqua che vengono suggeriti per dare tono e definizione agli addominali fanno davvero lavorare bene questi muscoli: a meno che non si adottino piccole strategie, che ci vengono rivelate da Paolo Michieletto, master trainer, docente universitario ed esperto di acquafitness.
È un falso mito credere che pancetta e rilassamenti scompaiano semplicemente con tante serie di addominali in vasca: ciò che fa realmente la differenza è la postura.
Busto sempre eretto
Nel mondo acquatico, la maggior parte degli esercizi per gli addominali prevedono di stare immerse fino alle spalle, o addirittura in galleggiamento, e di sollevare le gambe davanti a sé, portando le ginocchia al petto. Esistono naturalmente molte varianti, tutte ispirate a questo movimento-base. Ma siamo sicure di raggiungere in questo modo i risultati sperati? L’esperto spiega che questo gesto, di per sé, mette in azione prevalentemente gli psoas, cioè i muscoli flessori delle gambe. Ciò che bisogna curare e controllare bene è la posizione assunta dal busto, che deve essere sempre ben eretto: per mantenere la schiena verticale e dare stabilità al corpo, infatti, si attivano anche gli addominali. Quanto più il busto si inclina all’indietro, tanto meno sono coinvolti e lavorano gli addominali (mentre invece lavorano gli psoas).
Il programma in 3 esercizi
Tenendo ben presente questa piccola strategia, provate a effettuare questi 3 esercizi per rinforzare retto addominale e obliqui.
- In posizione eretta con i piedi appoggiati al fondo della vasca, sollevate le gambe piegate, fino a portare le cosce almeno orizzontali.
- Una variante del precedente esercizio è quella, più complessa e in 4 tempi, in cui le gambe vengono sollevate “a seggiolina”, estese davanti a sé (in modo da portarle parallele al fondo della piscina), flesse nuovamente e riappoggiate.
- C’è poi un’altra variante in cui le ginocchia vengono sollevate, come negli esercizi precedenti, per poi estendere entrambe le gambe una volta a destra e una volta a sinistra: in pratica anche il busto si inclina lateralmente, sollecitando così anche la muscolatura del punto-vita.
In tutti gli esercizi mantenete sempre la schiena in assetto perpendicolare al fondo della vasca.
Completate per ogni esercizio il numero delle ripetizioni che vi è possibile eseguire, mantenendo un’ampiezza di movimento costante e una buona velocità di esecuzione.
L'esperto consiglia
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