Acqua shackle moving: dimagrisci con l’acquagym da discoteca
L'Acqua shackle moving è una lezione bruciagrassi, accompagnata da una colonna sonora anni Ottanta. Per dimagrire e tonificarsi in modo davvero divertente
C’è una cosa che per noi donne costituisce un elemento di attrattiva irresistibile in un programma fitness: la possibilità di bruciare molte calorie e di snellire la figura. E l’Acqua shackle moving assicura risultati visibili a chi si allena con questo obiettivo.
Una lezione intensa in piscina, varia, ma soprattutto divertente: una specie di sessione di allenamento in discoteca, in cui alla musica si affiancano le luci colorate che lampeggiano per dareenergia e carica.
Sequenze rapide
Il programma è stato messo a punto da Paolo Michieletto, docente presso la facoltà di Scienze motorie a Torino, insieme alla moglie Sabrina, farmacista (www.fitnessinacqua.it). La lezione ha una scansione a intervalli molto brevi, di 30 secondi, per sollecitare i muscoli e l’intero organismo in modi sempre diversi e con un ritmo pieno di sprint. Blocchi di corsa, con andature diversificate, si alternano con blocchi di esercizi di tonificazione mirata, in una raffica di sequenze così varie e mutevoli che non ci si può annoiare.
Per scuotere l’organismo
Ma l’obiettivo non è solo divertire la classe: la struttura e il ritmo del training prendono ispirazione dai percorsi di guerra militari, che sottopongono il fisico a un tour de force sempre diverso e che lo abituano a migliorare rapidamente tutte le qualità motorie. È un allenamento che ‘scuote’ l’organismo (ecco il perché del termine “shackle”, che significa proprio “agitare”), utilizzando continui cambiamenti di gesto, di ritmo, di stimolo, di posizione, di direzione. L’importante è solo “dare sempre il massimo” e cercare di seguire il ritmo della musica.
Anche fai-da te, in vacanza
È una forma di ginnastica che, una volta imparata, può essere adottata anche nel fai-da-te: potete quindi anche ripeterla da sole, in vacanza. Basta disporre di un cronometro, per calcolare la durata degli intervalli di lavoro. Al mare o in piscina, potete mettervi alla prova sfruttando anche le variazioni di profondità dell’acqua: infatti, quanto più il corpo è immerso, tanto più è impegnativo eseguire i movimenti.
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