Sport a piedi nudi? Sì, ma con la preparazione giusta
Gli appassionati del barefooting crescono, anche negli sport tradizionalmente praticati con le scarpe. I benefici ci sono, ma occorre abituarsi gradualmente e con esercizi ad hoc
Partecipare a una lezione di gruppo in palestra, allenarsi con gli attrezzi, imparare le arti marziali, ma anche fare una passeggiata, un trekking e addirittura correre all’aperto, magari lungo un sentiero di montagna. Il tutto rigorosamente a piedi nudi. Potrebbe sembrare una nuova forma di allenamento estremo, per fanatici o aspiranti fachiri. Invece è una delle tendenze del fitness, che ha proprio nel concetto di “benessere” il suo pilastro portante.
I cultori di questa pratica vogliono tornare “alle origini”, riappropriarsi di sensazioni dimenticate ed estendere anche alla pratica sportiva il piacere di quando ci si toglie le scarpe e i piedi sono privi di costrizioni.
Scalzi si lavora meglio
In molte località turistiche delle Alpi ci sono sentieri e itinerari creati ad hoc per essere percorsi a piedi nudi. Molte lezioni indoor, dallo yoga alla danza, si praticano scalzi. I sostenitori del trend ne sottolineano i vantaggi fisiologici, perché i piedi nudi lavorano al massimo delle potenzialità di cui la natura li ha dotati: movimento libero delle dita, maggiori propriocettività ed equilibrio, muscolatura stimolata in modo globale.
Scarpe-guanto, per qualsiasi situazione
Certo, non tutte siamo pronte ad affrontare questa “naturalità” in qualsiasi situazione sportiva: per le scettiche esistono speciali scarpe-guanto, una “via di mezzo” per un approccio al barefooting dolce e meno traumatico per le piante dei piedi.
Sperimentare con gradualità
Ma anche se siete aperte alla sperimentazione, tenete conto di alcuni consigli. Bisogna ascoltare il corpo e assecondarlo sempre, esercitandosi con gradualità e solo finché si prova piacere: viceversa sono in agguato spiacevoli situazioni di compenso, come tendiniti e problemi articolari. Insomma, non mettetevi a correre senza scarpe dall’oggi al domani: gli schemi motori acquisiti con le calzature devono trasformarsi a poco a poco, camminando molto a piedi nudi ed eseguendo tanti esercizi che sviluppino la sensibilità.
Per cominciare
Il presenter di fitness Sergio Rossato e il preparatore atletico Luca Piancastelli suggeriscono alcuni step preliminari.
- Cominciate con esercizi propriocettivi: toccate i piedi, palpandoli e massaggiandoli in tutte le loro parti, ascoltando le sensazioni provocate dai vari tipi di contatto. Tastate le falangi, l’arco plantare, il calcagno.
- Intersecate le dita delle mani a quelle dei piedi, per divaricare queste ultime e stimolare la cute anche nelle pieghe più nascoste e protette.
- Accompagnate con le mani l’esecuzione di tutti i movimenti possibili, ad esempio flettendo ed estendendo le dita.
- Passate a esercizi dinamici di consapevolezza, come le camminate sulle punte o sui talloni, quelle con i piedi ruotati verso l’esterno o verso l’interno e quelle in quadrupedia. Così percepite i vari tipi di appoggio al suolo e imparate a modulare il carico sulle diverse parti dei piedi, cioè a modificare la quantità di forza che si scarica sui piedi mentre vi muovete.
- Lavorate sulla stabilità (rinforzando il core), per poter poi affrontare le irregolarità del terreno.
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