Mountain running: allenatevi così
I consigli di una campionessa per affrontare al meglio la corsa in montagna: un training rigenerante per modellare la silhouette, smaltire i chili di troppo e migliorare la resistenza cardiorespiratoria
Siete appassionate di running e volete sfruttare un periodo di vacanza in montagna per provare a correre in un ambiente diverso da quello consueto? Con le dovute accortezze, potete trasformare qualche corsa fra prati, mulattiere e sentieri accidentati in un’attività fitness dai benefici psicofisici sicuri, efficace e rigenerante. E non siete sole: questa forma di running, infatti, è sempre più apprezzata e praticata, soprattutto dalle donne.
Correndo in montagna il consumo calorico è triplicato rispetto alla pianura, il fisico si snellisce e tutti i muscoli si modellano, con focus dalla vita in giù
Alba De Silvestro, campionessa di scialpinismo del team Dynafit e grande appassionata di corsa in montagna, spiega che la condizione indispensabile per cimentarsi in questa disciplina è essere già allenate. Una persona sedentaria sottoporrebbe tutto l’organismo a uno sforzo eccessivo e dannoso e rischierebbe di incorrere in qualche trauma, come infiammazioni articolari, tendiniti, problemi muscolari. Se andate già in palestra o, meglio ancora, correte abitualmente, vi basta seguire alcuni suggerimenti.
Correre una tantum
Volete provare un’uscita? Se siete già delle buone runner non è difficile passare alla corsa in montagna. E visto che siete già preparate sui percorsi in piano, quello che dovrete sperimentare è la corsa in salita e in discesa, che costringe a sfruttare muscoli diversi in modo differente. Se un percorso si rivela particolarmente difficile, potete anche camminare: i vantaggi fitness sono comunque garantiti. Con il tempo (e la continuità) riuscirete a migliorare le vostre prestazioni.
Seguire un programma di allenamento mirato
Se volete sfruttare un soggiorno in montagna per allenarvi in modo sistematico, ecco la tabella di marcia giusta. Prevedete 5 sedute di lavoro settimanali, con due giorni di riposo, e alternate percorsi differenti per caratteristiche e ritmo. Ogni uscita non dovrebbe essere inferiore ai 30 minuti.
Ecco il vostro planning:
- un giorno correte un “lungo”, cioè un itinerario di una certa estensione da coprire con una velocità bassa
- un giorno praticate specificamente la corsa in salita
- un giorno provate il fartlek, tecnica che prevede un’alternanza di ritmi e intensità (ad esempio potete alternare per 10 volte 1-2 minuti di corsa a velocità media a 1-2 minuti di corsa veloce su percorsi ondulati)
- le rimanenti due sedute sono “libere”, su percorsi sterrati ma con ritmo a piacere.
L’esperto consiglia
In montagna è importante proteggere gli occhi con occhiali dotati di filtri UV. Ecco le ultime novità fra i modelli per correre in quota.
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