Pilates, stretching per rilassare la zona cervicale
Tra gli esercizi di preparazione al Matwork ce n’è uno semplice di stretching accompagnato che allenta le tensioni al collo e alle spalle
Quante volte avete pronunciato (o sentito pronunciare) la fatidica frase “Ho la cervicale”? La usiamo tutte, spesso a sproposito, per indicare non tanto i sintomi di una vera e propria patologia della colonna vertebrale, quanto il dolore provocato da una contrazione eccessiva della muscolatura nella parte posteriore del collo. Sforzi, cattive posture, stress e preoccupazioni solo all’origine di questo problema molto diffuso, ma esistono fortunatamente anche esercizi semplici e accessibili a tutte per allentare la tensione.
Sciogliendo le tensioni al collo si contrastano i dolori localizzati, la postura si riequilibra e tutti i gesti quotidiani vengono eseguiti in modo più agile e funzionale
Obiettivo
Uno degli esercizi più semplici ma efficaci in caso di contratture al collo è quello di stretching accompagnato che ci suggerisce Anna Maria Cova, fisioterapista e fondatrice della CovaTech Pilates School (www.covatechpilates.com). L’esercizio combina i principi cardine del metodo Pilates e quelli cui si ispirano la kinesiologia, l’osteopatia e la posturologia. Gli insegnanti di Pilates lo propongono per prepararsi al Matwork, insieme ad altri che aiutano a trovare e a “sentire” la postura più corretta e bilanciata con cui iniziare l’allenamento. Se viene eseguito da solo, ha una grande efficacia come “pronto soccorso”, ma serve anche a mantenere mobile e sciolta la zona del collo e a prevenire i fastidi.
Come si esegue
Supine, gambe flesse e piedi paralleli in appoggio. Le braccia sono piegate e le mani appoggiate dietro alla nuca. Espirando, avvicinate i gomiti davanti al viso e sollevate la testa dal suolo. Inspirate rimanendo in posizione qualche secondo, poi espirate e ritornate alla posizione di partenza. Effettuate 5 ripetizioni del movimento.
L’esperto consiglia
Attenzione! L’esercizio non deve essere confuso con un crunch per potenziare la muscolatura addominale. Benché infatti la posizione sia in apparenza la stessa, in questo caso il capo viene sollevato da terra “a forza di braccia”, perché sono le braccia che lo trazionano. La pancia si appiattisce durante l’esecuzione, ma solo per mantenere la parte lombare della schiena aderente al pavimento: l’attivazione degli addominali non interferisce quindi con il sollevamento delle spalle.
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