Nuoto: paura di “bere”? Impara a respirare
Immergere la testa nuotando è un problema? Ecco i consigli degli esperti per respirare agevolmente senza ingerire acqua
Quante di voi vorrebbero dedicarsi al nuoto, ma all’idea di dover immergere la testa o anche solo il viso si irrigidiscono? Il timore di ingerire acqua mentre si respira, durante il movimento di nuotata, è piuttosto comune e ha una conseguenza automatica: blocca la fluidità del gesto. Perché, ammettiamolo, nulla è più sgradevole dell’acqua in bocca durante una bella serie di bracciate a stile libero. Imparare a respirare correttamente, quindi, è utilissimo per essere più sciolte ed efficienti durante l’allenamento.
La tecnica di respirazione è importante per evitare che l’acqua entri in bocca o nel naso e ci si lasci subito prendere dal panico.
4 trucchi per evitare di “bere”
I coach Speedo, con pochi trucchi, vi insegnano ad affrontare gli atti respiratori in piscina nel modo giusto, mantenendoli in armonia con i movimenti delle braccia e delle gambe.
- Avete paura di mettere la testa sott’acqua mentre nuotate? Rilassatevi. L’agitazione e l’ansia portano a irrigidire involontariamente tutti i muscoli, anche quelli del viso, e questo provoca una fatica enorme e inutile. Prendete aria ogni volta che vi serve, allentando le tensioni del volto ed evitando che l’espressione del viso si modifichi. Fate come se foste fuori dall’acqua.
- Una volta che la testa (o il viso) arriva sott’acqua, aprite leggermente le labbra e iniziate a espirare delicatamente. L’espirazione può avvenire attraverso il naso, la bocca o entrambi, come siete più comode.
- Il trucco per espirare sott’acqua è farlo lentamente, aumentando il ritmo dell’emissione di aria quando vi sentite pronte a riemergere per inspirare. Il tempo di espirazione sott’acqua deve essere circa il doppio di quello di inspirazione fuori acqua: espirazioni più veloci affaticano inutilmente.
- Qualche volta può capitare di inspirare sott’acqua. Niente paura, è sufficiente che pieghiate la lingua in modo da farla aderire al palato, come quando si pronuncia la lettera K, e questo piccolo escamotage impedisce al liquido di scendere in trachea.
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