13/12/2022

Nuoto, i 3 errori più comuni nello stile rana (e come rimediare)

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 13/12/2022 Aggiornato il 13/12/2022

In questo stile di nuotata le gambe hanno un ruolo fondamentale, perciò ogni imperfezione si ripercuote sull’efficacia del gesto complessivo. Venite a scoprire i movimenti corretti

nuoto rana - errori

Moltissime donne scelgono di nuotare a rana, perché è uno stile che a prima vista appare più facile e caratterizzato da un gesto più immediato. In realtà, come raccontano i coach Arena, la rana ha una componente tecnico-coordinativa molto più complessa. In particolare, rispetto agli altri stili, le gambe hanno una funzione propulsiva più importante di quella delle braccia: devono (o dovrebbero) avere un movimento preciso e perfettamente calibrato, per offrire una spinta maggiore nell’avanzamento. Per questo motivo, nella pratica amatoriale, gli errori commessi nella gambata sono più frequenti e incidono di più sull’azione complessiva.

Ricordate che la “vera” rana si esegue immergendo la testa: tenendola sempre fuori acqua si assume una postura deleteria per le tensioni al collo e quelle lombari.

Caccia all’errore

Ecco i principali errori nella gambata a rana e i tips per correggerli.

  1. Non tenere correttamente i piedi “a martello”. Anche quando il movimento è globalmente esatto, se non si avvicinano le punte dei piedi alle tibie la propulsione in fase di spinta si riduce. Provate a nuotare tenendo le braccia lungo i fianchi e concentrandovi solo sul gesto delle gambe e delle caviglie.
  2. Rilassare i muscoli dell’interno coscia durante la spinta. Durante la gambata, la propulsione avviene in buona parte grazie alla contrazione dei muscoli adduttori e dei polpacci, insomma con la parte interna delle gambe. Se non li mantenete attivi, le gambe si muovono “a vuoto”, compiono cioè un numero elevato di movimenti ma senza essere efficaci. L’esercizio per migliorare questo aspetto è il seguente: nuotate 6-8 vasche da 25 metri contando le gambate, e cercando a ogni vasca di eseguire una gambata in meno.
  3. Effettuare un movimento non simultaneo delle gambe. Questo errore comporta una spinta inferiore e poco efficace. Per correggerlo provate a eseguire il movimento con il corpo verticale nell’acqua e le braccia ferme lungo i fianchi. Concentrandovi solo sulla gambata, potete percepire meglio le eventuali asimmetrie.