Il surf lontano dal mare

Pensi al film Un mercoledì da leoni, che ha fatto conoscere il surf al mondo, e associ questo sport a isole esotiche, onde giganti, spiagge da sogno e ragazzi abbronzati che compiono evoluzioni da brivido sulla tavola. Cavalcare l’onda, come dicono gli appassionati della disciplina, è possibile anche in località sul mare vicine a noi, ma non solo. 

Staccare dal lavoro e andare a surfare si può, anche se non si vive al mare.

Alla scoperta delele surf pool

Che cosa è una surf pool? Non si tratta di un simulatore di surf, che pure esiste ed è una pista artificiale inclinata, su cui scorre un getto d’acqua continuo dal basso verso l’alto. È invece una piattaforma galleggiante su uno specchio d’acqua, nella quale si ricreano le identiche condizioni di un tratto di mare. La piscina contiene infatti una settantina di cm di acqua ed è in grado di produrre un’onda stazionaria lunga una decina di metri e più o meno alta, a seconda delle esigenze e delle capacità dell’utilizzatore. Chi cavalca l’onda artificiale usa una tavola identica a quelle che si impiegano al mare e (come assicurano gli esperti) prova sensazioni del tutto sovrapponibili a quelle del surf “vero”.

Si può partire dall’abc

Una surf pool può essere frequentata da chiunque: gli esperti si allenano su onde più alte, i principianti imparano l’abc. Le lezioni di gruppo sono guidate da istruttori che insegnano (o aiutano a perfezionare) la tecnica e fanno divertire i partecipanti. Se non vi siete mai cimentate in questo sport, nel corso del battesimo dell’onda vi viene insegnato come partire, come stare in equilibrio sulla tavola e successivamente come affrontare il moto ondoso (ricreato nella pool). Se invece desiderate migliorare le vostre capacità, o addirittura prepararvi ad affrontare in un secondo momento le onde vere, questa è un’opportunità da non perdere. L’atmosfera di Bali, delle Canarie o della costa australiana vi aspetta, ma l’allenamento è molto più a portata di mano.