Gym doppio appuntamento, mattina e sera
Al risveglio, quando l’organismo deve ancora carburare, e prima di dormire, quando si sentono tutte le tensioni psicofisiche della giornata, è bene scegliere esercizi diversi
In vacanza c’è più tempo da dedicare a se stesse, ritagliandosi qualche spazio-fitness nell’arco della giornata (ma dovrebbe essere una buona abitudine da mantenere tutto l’anno). I momenti preferiti per un po’ di ginnastica fai-da-te sono di solito quelli del mattino, appena sveglie, e della sera.
Ogni organismo è diverso dagli altri e reagisce agli stimoli in modo soggettivo. In genere, però, al mattino serve darsi la carica e alla sera è opportuno rilassarsi da tutte le tensioni della giornata.
L’ora giusta
Spesso ci si chiede quali esercizi siano più adatti nelle due diverse fasi orarie: il personal trainer Max Martin chiarisce tutti i dubbi.
Il risveglio del mattino è per voi un momento odioso? Siete come intorpidite e fate fatica a “carburare”? Dipende dal fatto che le funzioni dell’organismo sono ancora rallentate. Dopo il sonno notturno, infatti, il ritmo cardiorespiratorio deve rialzarsi e la pressione del sangue deve tornare ai valori ottimali. Per darvi una sferzata di energia, ossigenare al meglio tutti i tessuti e ritrovarvi in poco tempo al top dell’efficienza, dedicate 15-20 minuti a qualche esercizio di tonificazione: squat, affondi, bridging del Pilates, alzate frontali e laterali delle braccia, senza trascurare un po’ di blando lavoro cardio, con una corsa leggera o qualche salto con la corda. Il vantaggio in più? Poiché il fisico riposato risponde meglio agli stimoli, al mattino una sequenza di tone-up è ancora più efficace per rassodare le zone critiche e migliorare la silhouette.
Alla sera, al contrario, quando siete stressate e cariche di adrenalina, ciò che vi serve è uno spazio di un quarto d’ora in cui rientrare in contatto con voi stesse, rilassarvi ed eliminare le tensioni accumulate. Per recuperare l’equilibrio psicofisico bisogna puntare su esercizi di yoga o di stretching, sfruttando sia l’allungamento muscolare, sia il forte potere calmante della respirazione. Inspirando ed espirando profondamente, infatti, il diaframma esegue movimenti completi e ciò stimola i nervi del sistema nervoso autonomo, che riequilibrano il battito cardiaco e rallentano il polso, con un effetto rilassante assicurato. Vanno bene tutti i classici movimenti dello stretching, specie quelli che coinvolgono la schiena e ne allentano l’intera catena muscolare (ad esempio stando in piedi e chiudendo il busto a libro sulle cosce, oppure in posizione supina e portando le ginocchia al petto).
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