04/02/2017

Freestyle, prova lo sci delle evoluzioni (più o meno) acrobatiche

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 04/02/2017 Aggiornato il 04/02/2017

È una disciplina che nelle ultime stagioni ha conquistato i più giovani e che può regalare emozioni diverse e un gran senso di libertà

Consorzio-turistico-Val-Gardena

Salti, piroette, avvitamenti, manovre difficili ed evoluzioni più o meno acrobatiche (in gergo si chiamano “trick”), il tutto rigorosamente con un paio di sci ai piedi. È il freestyle, disciplina che negli ultimi anni ha conquistato un crescendo di consensi, specie fra i giovanissimi.

Quando si parla di freestyle, si pensa subito ad acrobazie da capogiro e ci si spaventa, temendo che sia uno sport estremo, destinato a pochi: invece è accessibile a tutti

Massimo Braconi, maestro di sci, freeskier e product testing manager, ci spiega che questa disciplina non corrisponde solo all’immagine esasperata che ne abbiamo. È uno sport con una storia pluridecennale. In passato esistevano solo due specialità a misura di atleti: moguls (una discesa su una pista piena di gobbe, inframmezzata da due salti spettacolari) e aerials (una gara basata sulle evoluzioni in aria, con giri e figure standard). Oggi si è affermata quella che nell’ambiente si definisce new school, che è una tendenza giovane, fuori dai canoni dello sci tradizionale: un modo di vivere la montagna in libertà, a cui si può avvicinare chiunque.

Basta iniziare dall’abc

In Italia le scuole di sci stanno cominciando a organizzarsi, formando maestri specializzati e proponendo dei ‘freeski camp’, cioè dei corsi itineranti che toccano località diverse durante l’inverno, e delle ‘freeski school’, cioè delle ‘clinic’ estive sui ghiacciai, di durata varia. Ci sono anche corsi specifici per sole ragazze. Servono sci ad hoc (con entrambe le estremità arrotondate e rilevate, per fornire maggiore maneggevolezza) e occorre saper sciare, con un minimo di padronanza e di controllo degli sci: si comincia abituando gli allievi a nuovi schemi e sensazioni motorie, come la discesa all’indietro, e poi si affrontano le prime discese con i primi salti molto facili negli snow park. Queste aree attrezzate, frequentate anche dagli snowboarder, hanno gobbe, piattaforme, gradoni di neve e strutture per eseguire le più svariate evoluzioni. Durante le lezioni le difficoltà aumentano progressivamente, con sperimentazioni che sviluppano l’agilità, la destrezza e il controllo del corpo.