25/05/2021

Fitness in pandemia: meno muscoli, più benessere mentale

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 25/05/2021 Aggiornato il 25/05/2021

Rispetto alla cura della forma fisica, che pure è cresciuta negli ultimi mesi, un anno di pandemia ha reso prioritario anche l’equilibrio della mente. Uomini e donne dedicano più tempo a se stessi

fitness in pandemia

Siamo tutti più attenti alla ricerca del benessere, sia fisico che mentale. Lo testimonia una recente ricerca svolta da Gympass, piattaforma internazionale di wellbeing, che ha analizzato le trasformazioni delle nostre abitudini in ambito fitness e wellness dal marzo 2020 ad oggi, scoprendo che un anno di pandemia ha decisamente cambiato il nostro modo di rapportarci con il concetto di “stare bene”.

Non si pensa più solo alla forma fisica, ma si dà grande valore anche alla salute mentale.

Il tempo per l’allenamento è aumentato

Per quanto riguarda le routine di allenamento, chi era già molto attivo prima del Covid è rimasto fedele alle sue abitudini di training. In qualche caso ha addirittura incrementato il tempo dedicato ai workout, scegliendo solo nuove forme di attività fisica, compatibili con i lockdown e la chiusura delle palestre e delle piscine. Chi invece, in precedenza, non aveva molta continuità nella pratica sportiva ha aumentato del 20,8% gli spazi quotidiani riservati al movimento: la disciplina preferita in assoluto, almeno in Italia, è stata il Pilates. All’Estero, oltre alle attività olistiche come lo yoga, sono stati privilegiati i workout funzionali e quelli ad alta intensità (HIIT). Un altro cambiamento evidenziato dalla ricerca è che il lavoro da casa e la riduzione del tempo riservato agli spostamenti hanno consentito alle persone di gestire in modo più flessibile la propria fitness routine: se, prima del covid, si prediligevano le sedute pre e post orario di lavoro, negli ultimi mesi le pause ginniche dopo qualche ora alla scrivania e quelle dopo cena sono diventate l’abitudine. Nei weekend, poi, gli allenamenti sono aumentati del 41% al sabato e del 111% alla domenica.

Alla ricerca della serenità

Tutti noi siamo divenuti più consapevoli dell’importanza anche del benessere mentale, con un ricorso crescente alle app e ai device che monitorano il sonno, offrono mental coaching e controllano in generale lo stato di salute psicofisica. Sorpresa: anche gli uomini, di solito più attenti ai muscoli, alla cultura del corpo e meno propensi ad ammettere cedimenti emotivi, hanno dedicato più tempo alla ricerca dell’equilibrio interiore. Insomma, il benessere psicologico, prima considerato una questione privata e quasi secondaria, sta diventando una priorità a livello mondiale. Colpa dello stress e dell’ansia causati dalla pandemia, che hanno avuto almeno il merito di aumentare la generale consapevolezza di quanto sia importante vivere il più possibile in armonia.