Fitness e velocità di esecuzione: qual è quella giusta
L’ampiezza del movimento e la precisione del gesto sono i due cardini da cui dipende l’efficacia di un esercizio, per mantenere il corpo efficiente e più sano
Quando si svolge un’attività fitness, qualunque essa sia, dalla lezione musicale in palestra, in acqua ma anche a secco, alla corsa o agli esercizi ginnici fai-da-te, è importante sapere quale sia la velocità di esecuzione giusta. Compiere un gesto in modo lento e preciso è, naturalmente, più efficace e funzionale che eseguirlo velocemente e in modo impreciso, ma Paolo Michieletto, docente universitario ed esperto di fitness acquatico, chiarisce gli aspetti fisiologici e biomeccanici da tenere sempre presenti quando ci si allena.
L’attività motoria, per mantenerci in buona forma e in salute il più a lungo possibile, deve essere sfruttata correttamente: anche la velocità di esecuzione ha una sua ragion d’essere.
La massima escursione personale
Bisogna innanzitutto considerare che ogni gesto, dalla falcata di una corsa allo slancio laterale di una gamba, da un jumping jack a uno squat, dal passo di una camminata a un crunch, ha una sua ampiezza: in pratica, la parte (o le parti) del corpo che esegue quel movimento si sposta da un punto a un altro. Perché il gesto sia efficace, occorre che abbia la massima escursione possibile per la persona che lo compie. Solo in questo modo vengono reclutate in modo completo le fibre muscolari e il lavoro coinvolge efficacemente muscoli e articolazioni.
Cominciare a velocità ridotta
Ognuno di noi, nell’esecuzione di un esercizio, ha una sua ampiezza massima, che dipende dalla mobilità, dall’elasticità, dal grado di preparazione fisica, dall’età e da tanti fattori diversi, ma durante l’allenamento bisogna sempre spingere il movimento al massimo della sua ampiezza. Con quale velocità? Il suggerimento del trainer è di imparare il gesto a una velocità ridotta, per comprendere bene come si debba mettere in azione l’apparato muscolo-scheletrico per compierlo.
Quando aumentare
Lavorare sempre a velocità ridotta, però, assicurerebbe benefici solo nelle prime sedute di training. Una volta appreso il movimento, quindi, è opportuno provare a eseguirlo più velocemente e poi ancora a una velocità ancora superiore, purché lo si esegua sempre bene e mantenendo il giusto assetto posturale. In questo modo si tengono in allenamento anche la rapidità, i riflessi, la coordinazione e si mantiene giovane tutto il complesso meccanismo di trasmissione degli stimoli nervosi dal cervello (che dà l’ordine di esecuzione) ai muscoli (che eseguono).
Attenzione, basandosi su questo ragionamento si comprende che esiste anche un limite alla velocità da adottare nei propri esercizi: l’esecuzione imprecisa, quando la fatica e il fiatone riducono l’escursione ideale del movimento. Quando non riuscite più a completare il gesto corretto, insomma, fermatevi, cambiate esercizio, recuperate o passate a un po’ di defaticamento prima di riprendere il lavoro.
Ti potrebbe interessare anche:
- Glutei e interno coscia tonici con gli affondi laterali sullo step
- Larissa Iapichino: cadere serve per rialzarsi e crescere
- Pilates: schiena sana ed elastica con il Magic Circle
- Yoga: sgonfia l'addome con il Mezzo Arco
- Stretching: al mattino fai l'esercizio di allungamento del risveglio