Corri cambiando ritmo: così proteggi il cuore
Utilizzando la metodologia del fartlek si possono rendere le uscite di running dinamiche, divertenti e molto efficaci per il cuore e, in generale, per la salute
Le patologie cardiovascolari sono fra le principali cause di morte nei Paesi occidentali e l’attività motoria è un vero e proprio farmaco, che agisce anche come efficace prevenzione. Fra le discipline sportive che medici, cardiologi e specialisti del fitness suggeriscono per una pratica salutare ci sono quelle aerobiche, e il running è una di queste. Uscire abitualmente a correre è un’abitudine auspicabile, indipendentemente dal livello di allenamento. La nostra esperta Lorena Brusamento, istruttrice di atletica leggera, running coach e ultramaratoneta, ci spiega una delle tecniche più vivaci e sfidanti usata negli allenamenti di corsa: il fartlek.
Non lasciatevi intimidire: il fartlek è una metodologia di lavoro alla portata di tutti, perché il ritmo delle andature si può modulare secondo le proprie capacità.
Si cambia!
Utilizzare questa forma di allenamento è uno dei modi che i runner hanno per costruire sessioni di lavoro dinamiche, divertenti e a prova di noia. La traduzione pratica del fartlek è molto semplice: consiste nel cambiare più volte, nel corso della seduta, l’intensità, la velocità e le caratteristiche del terreno. È l’alternativa più accessibile ed efficace alle uscite di corsa che la maggior parte delle runner affronta, in cui si corre quanto più a lungo si riesce, ma senza inserire esercizi e utili variazioni di ritmo. Il fartlek, invece, comporta una sollecitazione più varia e quindi più efficace per l’organismo e assicura benefici anche sull’umore.
Un cuore da campionessa
Volete un cuore da campionesse? Cercate un “campo di allenamento” in cui siano presenti tratti pianeggianti, qualche salita e discesa (va bene anche la montagnola di un parco cittadino) e possibilmente anche delle scale. Individuate un percorso che includa ciascuno di questi elementi: non occorre che sia tanto lungo, bastano 600 metri, perché dovrete ripeterlo indicativamente 6 volte.
Dopo il warm-up di una decina di minuti, a base di corsa lenta ed esercizi di mobilizzazione, l a sfida consiste proprio nell’affrontare i cambi di pendenza mentre si continua a correre, e possibilmente di farlo in modo sempre diverso. Ad esempio nei primi 3 giri potete procedere più velocemente nei tratti in salita (scale incluse) e più lentamente in quelli in discesa o pianeggianti, mentre nei successivi 3 giri potete invertire il ritmo e correre più lentamente in salita e più lentamente in discesa. Cambiate l’impostazione con tutte le combinazioni possibili, secondo la vostra fantasia. L’allenamento è intenso e alla fine avvertirete la fatica, ma i benefici sono assicurati.
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