Canoa e kayak: allena braccia e addominali a forza di remi
Sono due imbarcazioni diverse, usate entrambe negli sport fluviali. Scoprite le differenze e come usarle al meglio, assicurandovi tutti i benefici fitness
Remare è un esercizio molto efficace. Fa lavorare la muscolatura della parte superiore del corpo (che spesso noi donne trascuriamo), soprattutto i bicipiti, i tricipiti, i pettorali e, in misura minore, i deltoidi, ma anche gli addominali, che mantengono la giusta postura corporea nelle diverse fasi del gesto tecnico. In più, rappresenta un ottimo lavoro cardio: come tutte le discipline aerobiche, se viene protratta per un tempo sufficientemente lungo (non meno di 30 minuti), aiuta a dimagrire.
L’estate è il momento ideale per scoprire il contatto con la natura su una barca a remi: al mare, al lago o su fiumi e torrenti, canoa e kayak sono una scelta vincente.
Perché piacciono alle donne
Nei centri nautici sulle coste marittime o in quelli che offrono esperienze di sport fluviali adrenalinici, canoe e kayak sono diventati popolarissimi fra le fitness addicted. Fra i profani, però, c’è spesso ancora confusione fra le due imbarcazioni e le si definisce in modo improprio. Il personal trainer Max Martin ci spiega quali siano le differenze e quale compagna di avventura sia meglio scegliere, a seconda dell’ambiente in cui la si usa.
La canoa
Più propriamente si chiama canoa canadese ed è una barca bassa e affusolata, a scafo aperto. Ce ne sono di dimensioni e forma diverse, usate per le diverse specialità agonistiche o per l’impiego turistico-amatoriale, ma in genere sono stabili e capienti, perfette per le gite (anche di intere famiglie) sui laghi e sui corsi d’acqua calmi. Chi la muove sull’acqua sta seduto su un seggiolino, o inginocchiato, e usa un remo ad una sola pala, alternando i colpi sull’uno e sull’altro lato, secondo il bisogno. Al mare non è sempre consigliabile, perché la chiglia alta sulla superficie dell’acqua è meno maneggevole fra onde e correnti.
Il kayak
È un’imbarcazione rapida e scattante, dal piglio sportivo, che si presta bene all’attività agonistica e agli slalom di velocità fra le rapide turbolente dei torrenti. Ha lo scafo chiuso, cioè il vogatore sta seduto sul fondo e ha le gambe coperte dalla chiglia: in genere ha anche un paraspruzzi, cioè una “gonna” che avvolge il busto dell’utilizzatore e che impedisce all’acqua di entrare. Il rematore usa una pagaia, cioè uno speciale remo con due pale alle estremità.
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