Kettlebell per lo stretching
Chi ha detto che le sfere di ghisa, dall’aspetto tanto aggressivo, servono solo per il body building? Al contrario, sono molto usate nei training a misura di donna e sono perfette anche per l’allungamento muscolare
Le usano nella preparazione fisica gli sportivi di alto livello e i componenti delle forze armate di molti Paesi: sono le kettlebell, quelle sfere di ghisa dotate di maniglia per una comoda presa, che i workout funzionali hanno reso famigliari anche nelle nostre palestre. Alzi la mano chi di voi non giudica questi attrezzi troppo maschili: colpa del loro aspetto “bellicoso”, che ce le fa immaginare subito in mano a nerboruti body builder.
L’immagine strong che abbiamo delle kettlebell è fuorviante e non è vero che le si usa solo per gli allenamenti ad alta intensità
La nostra personal trainer Evgenia Babrovskaia, senior coach della WTA Functional training academy (www.wta-functionaltraining.com), spiega che, contrariamente alle convinzioni più diffuse, le kettlebell si stanno diffondendo moltissimo nel training funzionale “a misura di donna”, cioè studiato specificamente per le caratteristiche morfologiche e fisiologiche dell’universo femminile. Sono infatti efficaci e disponibili in più varianti di peso, quindi adatte a chi le utilizza. E non si usano soltanto per scolpire e modellare la figura: costituiscono anzi uno strumento eccellente nei workout per lo stretching profondo e la mobilizzazione articolare. Infatti, grazie alla sua forma, la kettlebell permette di avere un sovraccarico esterno, decentrato rispetto al corpo e quindi molto più efficace, ad esempio, di un manubrio. Questo consente di accentuare e intensificare l’allungamento delle catene muscolari di volta in volta coinvolte negli esercizi.
I programmi mirati stretch & mobility con le kettlebell hanno la peculiarità di lavorare su intere catene muscolari e non solo su singoli muscoli. Inoltre, come in tutti i training di tipo funzionale, coinvolgono il corpo in modo globale e sinergico: mentre alcuni muscoli si allungano, altri si tonificano (basta pensare all’esercizio isometrico imposto dalla necessità di sostenere la kettlebell o alla stabilizzazione indispensabile per tenere la postura corretta).
Gli esercizi di allungamento possibili sono numerosissimi. Ci sono quelli in piedi, come l’halo, in cui l’attrezzo viene fatto roteare lentamente intorno alla testa, o come il windmill, in cui si flette il busto in avanti, mantenendo esteso verso l’alto il braccio in cui è impugnata la kettlebell. Ci sono poi quelli in posizione inginocchiata, come il knee tree, in cui la sfera di ghisa è tenuta fra le mani dietro ai glutei e si inclina il busto all’indietro, per estendere la catena muscolare anteriore. Con le indicazioni di un istruttore, potete creare un workout mirato e personalizzato, secondo le vostre esigenze, da eseguire poi a casa vostra in totale autonomia.
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