Ginnastica ritmica: Letizia Cicconcelli e i cinque cerchi da medaglia d’oro
Nella specialità con un unico attrezzo, il cerchio appunto, le Farfalle della nazionale di ritmica sono strepitose. Una di loro, Letizia Cicconcelli, ci spiega come si diventa le migliori del mondo
Ai Mondiali di Pesaro del 2016 le Farfalle della nazionale di ginnastica ritmica hanno vinto la medaglia d’oro nella specialità 5 cerchi, in cui cioè tutte lavorano con lo stesso attrezzo. E anche agli ultimi campionati europei sono salite sul gradino più alto del podio. Sono insomma una squadra fortissima e Letizia Cicconcelli, una delle titolari, ci racconta come si raggiungono questi risultati (nella foto sopra è quella in posizione di spaccata, davanti alle compagne Centofanti, Maurelli e Santandrea).
Con la squadra è meglio
Diciotto anni, marchigiana, Letizia arriva da una prima fase della sua carriera agonistica in cui ha gareggiato da individualista, a livello internazionale. «Lavorare in squadra è molto diverso ed è bellissimo, perché ci si fa forza a vicenda: le compagne ti danno sicurezza» afferma senza esitazione.
L’esperienza del lavoro in gruppo è bellissima e il forte legame fra compagne dà grande motivazione.
Pur avendo una mamma (che è stata anche sua allenatrice) campionessa del mondo nel 1979 con la fune, Letizia ricorda di essere arrivata alla ginnastica relativamente tardi, dopo essersi dedicata al nuoto per 3-4 anni: aveva delle amiche che la praticavano e che l’hanno convinta a provare.
Lucida anche nei momenti di difficoltà
Un pregio e un difetto? A suo giudizio sa mantenere la calma anche nelle situazioni di difficoltà, perché isolandosi trova la freddezza necessaria a superare i momenti critici. Si rammarica però di scoraggiarsi con facilità di fronte a esercizi che non le riescono. In questi casi ritiene fondamentale la presenza e le parole di incitamento sia dell’allenatrice che delle compagne.
Per cominciare, usatelo come un hula hop
I successi della squadra, secondo Letizia, sono frutto dell’unione che c’è fra le ragazze e del duro lavoro di ognuna (“stiamo in palestra in media 8 ore al giorno”). Il cerchio è un attrezzo che richiede grande versatilità ginnico-atletica, perché prevede esercizi ed evoluzioni molto vare: rotolamenti, elementi di conduzione come oscillazioni, circonduzioni, movimenti a 8, e ancora rotazioni, passaggi sopra e attraverso l’attrezzo. Letizia, però, assicura che è il più semplice da usare e che anche le principianti possono mettersi alla prova. Suggerisce esercizi come quelli che si fanno con l’hula-hoop, ad esempio facendolo girare sulle braccia, oppure passaggi più tecnici, in cui lo si muove al suolo.
L’esercizio da provare
Uno è il “rotolamento ritornato”: si pone il cerchio verticale a terra e lo si fa scivolare, spingendolo lontano dal corpo. Prima di lasciarlo andare, però, gli si imprime con il polso un movimento di rotolamento in direzione contraria, in modo che “ritorni indietro” da solo.
Cicconcelli, Centofanti, Maurelli e Santandrea indossano capi della collezione 100% Made in Italy di Freddy, sponsor tecnico federale della Nazionale di Ginnastica Ritmica.
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