Arrampicata: una sfida per vincere le paure. E restare in forma
Il climbing piace molto alle donne, che sono anche più predisposte fisicamente, e oltre ad avere grandi potenzialità tonificanti assicura molti benefici psicologici
Siete alla ricerca di un’attività motoria stimolante, fonte di grandi emozioni, un po’ adrenalinica e super-efficace per la forma fisica? Insomma, di uno sport che alleni la forza, modellando tutta la muscolatura, la resistenza cardiorespiratoria, la scioltezza, la flessibilità, la coordinazione? Provate il climbing.
Scoprirete che arrampicare non è solo benefico per il corpo, ma ha effetti insospettabili anche sulla sfera psichica.
L’arrampicata non è una disciplina per temerarie ma è adatta a chiunque, basta affidarsi a un buon istruttore
A misura di donna
Come assicura Simone Eydallin, atleta del team Dynafit ed esperto di sport montani, le donne che praticano il climbing sono ormai molte, anche perché stanno scoprendo che è uno sport adatto alla struttura fisica femminile, particolarmente agile e quindi agevolata nelle fasi di ascensione in parete. Ciò che forse non immaginate, però, è che la maggior parte delle praticanti fa la sua prima esperienza per mettersi alla prova, per superare i propri limiti e per vincere qualche paura, come quella del vuoto e dell’altezza, che magari le blocca quando sono a fare un’escursione in montagna con vertigini insuperabili. Dopo avere rotto il ghiaccio, però, tutte scoprono che il climbing è uno sport affascinante, capace di regalare scariche di adrenalina ma anche grande autocontrollo. E che è una scuola perfetta per il carattere, perché insegna a superare le difficoltà, migliorando la fiducia in sé e nelle proprie capacità.
Si comincia sulla parete artificiale
In genere, affidandosi a un istruttore per il primo approccio con questa disciplina, si viene portate prima di tutto a cimentarsi con la parete artificiale, in palestra: un “muro” dotato di sporgenze e appigli, che simulano le asperità che si devono sfruttare sulla parete di roccia. Qui si impara l’abc della sicurezza, si conosce l’attrezzatura, si apprende come gestire il corpo quando si affronta l’altezza, come si posano i piedi o le mani sugli appoggi. Poi ci si sposta outdoor e si provano le prime pareti “vere”. Ma attenzione, non abbiate timore: non esistono solo falesie verticali e mozzafiato. Per arrampicare ci sono percorsi di difficoltà commisurate al livello tecnico di chi le affronta, anche molto facili.
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