29/01/2024

Animal flow: un training “bestiale”

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 29/01/2024 Aggiornato il 29/01/2024

È una disciplina nata negli States che si sta facendo conoscere anche in Italia perché divertente ed efficace: si basa su pose e movimenti ispirati agli animali e concatenati con precise progressioni

Anilam Flow

Pensate ai bambini. D’istinto si rotolano a terra eseguendo torsioni, capriole, flessioni ed estensioni, concatenandole con armonia, scioltezza e continuità. E gattonano, con naturalezza. Proprio dai principi del quadrupedal Movement Training (QMT), l’allenamento “a quattro zampe”, è partito l’americano Mike Fitch, coach dalle molteplici specializzazioni ed esperto di riabilitazione, quando ha messo a punto la disciplina chiamata Animal flow. Questa metodologia di allenamento, che si sta affermando in Italia, è una forma di movimento primitivo e istintuale, ma caratterizzato da precise regole e da un approccio rigoroso agli esercizi. Ce ne parla Elisa Baldo, personal trainer e istruttrice Animal Flow, fondatrice del progetto Wonder fitness.

Il workout è un lavoro a corpo libero, cioè sfrutta solo il peso del corpo, prende spunto dai movimenti e dalle posizioni degli animali e si svolge esclusivamente a terra.

Nel segno della fluidità

Nel corso delle lezioni, che ovviamente hanno diversi livelli di intensità e seguono una progressione, secondo l’esperienza e le possibilità fisico-atletiche degli allievi, si eseguono una serie di movimenti via via più complessi, che vengono collegati gli uni agli altri secondo precisi schemi e connessioni. La parola d’ordine è fluidità e il tutto avviene muovendosi solo a quattro zampe.

Si imparano la Beast (la bestia), il Crab (il granchio), lo Scorpion (lo scorpione), l’Ape (la scimmia) e molti altri. Ogni posa “bestiale” si apprende dapprima in modo statico, ma gradualmente viene “attivata”, cioè si modifica e si sposta nello spazio, mimando gli animali in movimento. I passaggi da una posa all’altra, le cosiddette transizioni, sono posizioni intermedie che consentono di creare i “flow”, cioè le concatenazioni senza soluzione di continuità. È più facile farlo che descriverlo, tant’è vero che già dopo una prima lezione di prova una classe di principianti riesce a eseguire una dignitosa (ancorché facile) sequenza.

Prima regola, divertirsi

I benefici? Il divertimento, prima di tutto, perché ci si mette in gioco e ci si sfida, imparando a gestire il proprio peso e gli spostamenti al suolo in modalità e posizioni inconsuete. Questo tipo di lavoro sviluppa propriocettività, forza muscolare, mobilità articolare, coordinazione, resistenza, elasticità e flessibilità. È quindi un allenamento completo e molto benefico dal punto di vista fitness, come ormai comprovano anche svariati studi scientifici. Inoltre è adatto a tutti, indipendentemente dall’età e dalla preparazione fisica iniziale.