Verdure: sicura di saperle cucinare?
Dovrebbero essere in tavola ad ogni pasto, preparate però con cura perché conservino tutti i loro nutrienti preziosi
450 grammi tra frutta e verdura ogni giorno. Il quantitativo che le linee guida suggeriscono per preservare salute e benessere è abbastanza impegnativo. In particolare per quel che riguarda le verdure. Perché in questo caso il consiglio è quello di consumarne ogni giorno 250 grammi cotte, più 50 g di insalata fresca.
Attenzione però, perché una preparazione poco adatta può penalizzare questa categoria di alimenti così preziosa.
Ecco allora, per ogni metodo di cottura, pregi a difetti da valutare.
La bollitura
Con la cottura le verdure in generale perdono potassio (ecco perché è importante mangiarle anche crude) ma migliorano la biodisponibilità di fero e zinco. Attenzione inoltre a lessare le verdure in poca acqua, senza cambiarla durante a cottura e tagliando sui tempi in modo da evitare la dispersione di vitamine termosensibili come la C, la B e la PP. Meglio poi riutilizzare sempre l’acqua di cottura per brodi, minestre, intingoli.
Il cartoccio
E’ uno dei metodi migliori per la cottura delle verdure che avvolte nell’alluminio o nella carta forno preservano al massimo il sapore, il profumo e anche le vitamine. Il cartoccio permette per altro di tagliare drasticamente sui condimenti a tutto vantaggio della linea.
Il vapore
Questo metodo di cottura comporta una bassissima perdita di vitamine e sali minerali. Inoltre mantiene al meglio tutto l’aroma e anche il colore intenso delle verdure che possono così essere condite in leggerezza, con poco olio e poco sale.
Il forno e la piastra
Entrambi i metodi permettono di mantenere intatto il valore nutrizionale delle verdure ma attenzione a non carbonizzare la superficie perché c’è il rischio che si formino tossine pericolose. Meglio quindi limitarsi a una temperatura sotto i 150° nel forno e usare griglie elettriche che non bruciano.
La frittura
Sicuramente la frittura è un metodo gustoso per cucinare le verdure e anche per preservarne il valore nutritivo visto i rapidi tempi di cottura. Il problema sta però nel fatto che la frittura aumenta drasticamente il valore calorico degli alimenti e sviluppa acroleina, tossica per il fegato.
L'errore da evitare
Ti potrebbe interessare anche:
- Grissini con semi di papavero
- Riso sì, ma colorato
- Vegetariani e vegani: quali nutrienti integrare quando si fa sport
- Hai poco tempo in cucina? Ecco un alleato prezioso
- Torta rovesciata con mirtilli rossi e noci pecan