Pesce e carne in scatola: sono sicuri?
Sono pratici, economici, pronti all’uso. Si possono gustare al naturale, con un filo d’olio, o usarli per arricchire insalate, paste fredde, risotti, polpette, pizze e torte salate. Ma possiamo fidarci?
Tonno, salmone, sardine, manzo in scatola non mancano mai nelle credenze degli italiani: piacciono ai single, alle famiglie, a bambini e anziani, a chi è a dieta. Ma siamo sicuri che dentro la scatoletta non si nasconda anche qualche insidia?
Cibo in cassaforte
Il primo a scoprirli fu l’esercito di Napoleone, circa 200 anni fa. Da allora, il confezionamento ha subito miglioramenti continui: lo spessore si è ridotto, la resistenza è aumentata, le saldature hanno cambiato metodi, i coperchi sono a prova di apertura accidentale (gli occhielli sono saldati al coperchio). I trattamenti di sterilizzazione sono stati ottimizzati per dare sicurezza igienica al prodotto, con minima perdita di nutrienti e ridotto uso di sale.
Oggi questi contenitori sono definiti “casseforti della natura”, perché la robustezza assicura l’impenetrabilità di aria e luce, principali responsabili della deteriorabilità dell’alimento, mentre la stabilità dei metalli garantisce non soltanto il mantenimento delle caratteristiche del contenuto, ma anche la riciclabilità pressoché perenne della scatoletta.
Tutti i vantaggi
Sono molti i vantaggi del cibo inscatolato: si trova tutto l’anno, si conserva a lungo, riduce gli sprechi perché è già porzionato. Le tecniche moderne di confezionamento e conservazione consentono di mantenere inalterate le caratteristiche nutrizionali: carni e pesce forniscono proteine di elevato valore biologico, lipidi, vitamine (in particolare del gruppo B), minerali (ferro, zinco, selenio, fosforo e iodio). Tra i nutrienti funzionali del pesce, proteine a parte, il ruolo preminente spetta agli acidi grassi polinsaturi a lunga catena della serie Omega 3.
Per quanto riguarda il contenuto di mercurio, tossico per l’organismo umano se ingerito in dosi massicce, il cibo in scatola è considerato più sicuro di quello fresco, perché i pesci utilizzati sono di più piccole dimensioni e più giovani: la presenza di questa sostanza è limitata e al di sotto dei limiti di legge.
Controllare le etichette
Potete fidarvi, dunque. Ma scegliete solo marche che conoscete bene e prima di acquistare leggete l’etichetta. Da controllare: tipo di carne o pesce e provenienza, olio di conservazione, eventuale aggiunta di insaporitori ed esaltatori di sapidità o conservanti. Nel decidere quando consumarli, distinguete tra “data di scadenza” e “da consumarsi preferibilmente entro”: nel primo caso dovete attenervi alla data indicata, nel secondo il rispetto dell’indicazione è meno tassativo, anche se bisogna essere certi che, nel frattempo, il prodotto sia stato conservato in modo corretto.
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