Spaghetti orientali: un’alternativa gustosa
Soba, mifen e shirataki. Gli spaghetti orientali non si gustano più solo al ristorante. Si possono anche cucinare a casa per scoprire il piacere di un’altra pasta
Preparati con farine ottenute da legumi o cereali diversi dal grano, gli spaghetti orientali sono una valida alternativa alla pasta tradizionale. Le proposte sono diverse, non solo per gusto ma anche dal punto di vista calorico.
Gli Shirataki
Sono la moda del momento. Bianchi e dal gusto neutro, sono prodotti con farina di konjac, una pianta asiatica che assomiglia a una grossa barbabietola. Non contengono glutine ma sono ricchi di fibre, in particolare il glucomannano, che dà un immediato senso di sazietà e regola il transito intestinale.
Con pochissime calorie, circa 16 per un piatto da 150 grammi, sono ideali per chi vuole stare a dieta senza rinunciare al piacere di un primo piatto.
Perfetti per condirli i sughi con verdure, olive, bocconcini di pollo, tonno e gamberetti.
I Noodle
Sono i più simili alla nostra pasta visto che sono fatti impastando farina di grano tenero e acqua. A volte contengono anche uova (in questo caso sono più gialli e meno consistenti) e vengono venduti in secchi, in diverse dimensioni e calibri. Nei supermercati si trovano in genere i ramen, cioè i noodle secchi, freschi o in busta, in confezioni già complete di condimenti con verdure, pollo o gamberi. Chi preferisce può comprare i noodle secchi, cuocerli per un paio di minuti, scolarli, raffreddarli e condirli subito con un po’ d’olio perché non attacchino. Le calorie? 355 per etto, come la pasta tradizionale.
I Mifen
A forma di sottilissimi fili oppure di tagliatelle piatte e traslucide, gli “spaghetti” di riso sono privi di glutine, molto leggeri (una porzione da 60-70 grammi fornisce circa 230 calorie) e digeribili; assorbendo molta acqua offrono un alto senso di sazietà che impedisce di esagerare con le quantità e con altri cibi più pesanti e calorici. Sono precotti: basta immergerli per qualche minuto in acqua bollente e saltarli in padella con verdure, germogli, tocchetti di carne e di pesce.
I Longkou Fen
Consumati soprattutto in Giappone e in Thailandia, sono prodotti con l’amido estratto dai fagioli mung, la soia verde. Ricchi di proteine, fibre, lecitina e grassi buoni, hanno circa lo stesso apporto calorico della pasta di grano duro ma forniscono meno zuccheri e sono adatti anche ai celiaci. Dal colore bianco traslucido, si cuociono semplicemente immergendoli in acqua bollente per poi saltarli in padella. Ideali come accompagnamento per secondi di carne, pesce oppure conditi con le verdure.
I Soba
Piatto tipico del Giappone, sono tagliatelle fatte con farina di grano saraceno e una minima percentuale di farina di frumento. Tradizionalmente vengono immersi nel brodo fumante al quale si aggiungono pezzetti di alga nori. Si possono cuocere al dente e gustare come contorno per i crostacei e le carni grigliate oppure farli saltare in padella con condimenti di verdure.
Ti potrebbe interessare anche:
- Pressione alta: cibi sì e cibi no
- Insalata di fragole e asparagi con pinoli
- Zenzero per combattere infiammazioni e invecchiamento
- Gnocchi di patate viola con broccoletti e pisellini
- Nespole, l'idratante naturale per una pelle più bella