Mais: senza glutine e amico dell’intestino irritabile
Colorati, dolci e originali per natura, i chicchi di mais stringono un sodalizio con le insalate e nel piatto diventano protagonisti della bella stagione
La sua madre patria è l’America Centrale e deve il suo sviluppo soprattutto al popolo Maya. Da qui, grazie alle rotte marinare di Cristoforo Colombo è stato portato prima nella Penisola Iberica per poi diffondersi nel resto del Vecchio Continente, dove sembra venisse utilizzato più come foraggio che come cibo in sé.
Oggi, il mais è uno degli special guest della tavola primavera-estate, specie in accoppiata con le insalate.
Secondo un’analisi condotta da Bonduelle, il 69,5% degli italiani acquista mais regolarmente mentre il 77% lo utilizza soprattutto per arricchire proprio le insalate. Quella perfetta da abbinare al mais? La preferita, come suggerisce il brand: lattughino, songino, rucola.
Il profilo nutrizionale
«Il mais è un cereale che contiene circa il 70-80% di carboidrati, il 7-9% di proteine, la quota rimanente si compone di grassi mono e poli insaturi, grassi buoni per l’organismo», spiega il dottor Massimiliano Piolanti, biologo nutrizionista a Milano, Bologna, Forlì. Il cereale ha una buona disponibilità di vitamina E antiossidante, acido folico, oligoelementi come zinco, fosforo, calcio, potassio. All’interno di una alimentazione bilanciata il mais può essere un valido supporto anche durante il percorso gravidanza: è nota la fondamentale importanza di oligoelementi e vitamine tra cui anche l’acido folico per il corretto sviluppo del feto.
Delicato per l’intestino irritabile
«Senza dimenticare che in base a recenti ricerche, il mais è tra gli alimenti che fermentano di meno nell’intestino e può essere una carta vincente nella dieta di quanti soffrono di intestino irritabile», precisa il nutrizionista. È inoltre adatto per i celiaci o chi è interessato da sensibilità al glutine, perché il suo chicco ne è naturalmente privo.
L’abbinamento perfetto
Un’insalata con il mais deve essere completata da una quota proteica, per esempio uova, bocconcini di mozzarella, pesce – per esempio sgombro o gamberetti – oppure straccetti di pollo o altra carne (puoi aggiungere altri ortaggi: carote, pomodori, cipolla, finocchi). Condisci con olio extravergine di oliva, succo di limone o aceto, e un pizzico di sale o pepe. «Ancora troppo poco usato nella tradizione culinaria nostrana, nell’ottica di una dieta sempre più a base vegetale, come suggerito dalle linee guida internazionali, questo cereale può accompagnare anche pietanze composte da carne e pesce e legumi», conclude Piolanti.
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