Kamut: un cocktail di nutrienti antinfiammatori e antiage
È un’alternativa buona e salutare al “solito” frumento, un cocktail virtuoso di nutrienti, e in più regala un sapore nuovo a pane, pizza, pasta e molto altro
Il kamut, o grano khorasan, è, tra i grani antichi, quello che negli ultimi decenni ha avuto il maggiore incremento di consumo. Oggi l’Europa è il maggiore consumatore e l’Italia l’importatore principale: qui la farina dell’antico cereale proveniente dal Medio Oriente viene largamente utilizzata per produrre numerosi alimenti esportati in tutta l’Unione europea. Si stima che il giro d’affari dei prodotti a base di cereali alternativi al frumento, come kamut e farro, valga oggi circa 250 milioni di euro.
Le infinite proprietà
Il kamut si differenzia dal grano comune sia per caratteristiche nutrizionali e proprietà, che per pratiche agricole di produzione. La farina ha una elevata quantità di minerali.
In particolare, potassio e magnesio sono presenti in quantità superiori rispetto alla farina di grano. Il contenuto di selenio, dalle note proprietà antiossidanti, è circa 10 volte superiore rispetto a quello alla farina di frumento integrale.
Rilevante pure il contenuto di sostanze fenoliche, che hanno un effetto protettivo sull’organismo, e di peptidi bioattivi, che esercitano diverse funzioni: modulano le difese naturali, tengono la pressione sotto controllo, hanno proprietà antinfiammatorie e contrastano l’aumento del colesterolo nel sangue. Alcuni hanno anche attività antiossidante.
Grazie all’alta percentuale di lipidi, il grano khorasan è un cereale molto energetico. Utile per atleti, studenti e persone che conducono una vita molto intensa. Secondo alcuni studi, ha anche un valore “prebiotico”: le fibre alimentari contenute sono in grado di promuovere la crescita di ceppi batterici positivi (probiotici), promuovendo il benessere dell’intestino e prevenendo disturbi e malattie del tratto digerente.
Altri studi evidenziano anche la capacità di contribuire, insieme ad altri ingredienti, a ridurre l’indice glicemico di prodotti a base di cereali. L’indice glicemico di un alimento misura l’innalzamento della glicemia conseguente al consumo: diete a basso indice sono associate a migliori performance fisiche e cognitive e a un miglior mantenimento del peso ideale nel tempo.
Parola d’ordine: versatilità
Un’altra peculiarità è la versatilità. Il kamut infatti può dare vita agli alimenti più diversi: non solo pane, ma anche grissini, cracker, base per pizza, fiocchi per la colazione, barrette energetiche, cous cous, pasta in tutti i formati e lunghezze, merendine, brioche e impasti per torte dolci e salate, zuppe e minestroni. Sono prodotti graditi a tutte le età, come evidenziato da uno studio. Poiché contiene glutine, non è un cereale adatto a chi soffre di celiachia. Tuttavia, alcuni studi hanno segnalato una migliore tolleranza soggettiva in persone sensibili al grano.
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