Grani antichi, amici della linea e della salute
Made in Italy ma anche di importazione, i grani antichi sono una fonte naturale di sostanze antiossidanti e fibra
Sono il frutto della coltivazione di millenni, anche se negli ultimi 100 anni sono caduti in disuso per via della loro bassa resa nella raccolta. Il motivo? Con l’aumento demografico, compreso quello dei Paesi in via di sviluppo, negli Anni Quaranta del secolo scorso ha avuto inizio la cosiddetta rivoluzione verde, che ha permesso di introdurre varietà di vegetali geneticamente modificati per aumentare la produzione di cereali con l’obiettivo di dare cibo a una sempre maggiore quantità di persone.
Oggi però Senatore Cappelli, Russello, Gentil Rosso, Verna, senza dimenticare l’orientale Khorasan, da cui deriva il nome commerciale Kamut (solo per citarne alcuni) stanno tornando a fare parlare di sé.
Potenti antiage
«I grani antichi sono in genere macinati a pietra e per questo sono considerati più genuini e meno elaborati. In realtà al momento il dibattito scientifico è ancora aperto. Quel che è certo invece è che questi prodotti sono più ricchi in antiossidanti, come i polifenoli, fondamentali per contrastare lo stress ossidativo, causa di invecchiamento e di danni alle cellule del corpo», dice la dottoressa Carola Dubini, biologa nutrizionista presso l’Unità Operativa di Endocrinologia del Servizio di Nutrizione Clinica e Prevenzione Cardiovascolare del Policlinico San Donato a Milano.
Più ricchi di fibre
Inoltre, questi grani sono più ricchi di fibra e possono contenere una più bassa percentuale di glutine, ma non ne sono del tutto privi, come si tende a pensare: per questo è sempre bene chiedere un consulto del nutrizionista se si soffre di intolleranza al glutine o addirittura di celiachia.
Essendo in genere coltivati e lavorati da piccoli produttori, la materia prima è a filiera corta e controllata (per questo possono avere un costo maggiore).
Controlla l’etichetta
Attenzione però, non è detto che tutti i grani antichi siano biologici, cioè coltivati senza l’uso di fertilizzanti e pesticidi chimici. Puoi verificare questo aspetto in etichetta, sulla quale è riportato il logo della certificazione eventualmente ottenuta.
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