Bon ton a tavola: fa bene anche alla linea
Gli italiani sembrano aver dimenticato la buona educazione a tavola. Pochi conoscono il legame tra bon ton e alimentazione corretta. Sarà per questo che ingrassiamo sempre di più?
Il bon ton a tavola esiste ancora? Una ricerca commissionata da Nestlé svela che gli italiani hanno dimenticato come molte buone abitudini abbiano un preciso significato che va oltre la buona educazione.
Infatti i fondamenti di un’alimentazione sana ed equilibrata, spesso, si nascondono dietro a precise norme di educazione.
La cattive abitudini da cambiare
- Avanzare cibo nel piatto. Circa 1 italiano su 3 dichiara di non farsi problemi a prendere porzioni giganti quando è a cena con ospiti. Ben il 30% non ritiene che lasciare parte della pietanza nel piatto sia una dimostrazione di scortesia. La comunità scientifica è concorde invece nell’affermare che la sola vista dell’abbondanza di cibo nel piatto influenzi il desiderio di consumo, di conseguenza sarebbe meglio, sia per una questione di cortesia che per evitare inutili abbuffate, concedersi porzioni moderate e accettare un bis solo dopo aver terminato quello che si ha nel piatto.
- Fare la “scarpetta”. Il 30% degli italiani non ci rinuncia. Dopo un piatto di pasta, però, raccogliere il condimento con del pane non fa che aggiungere ulteriori calorie a un pasto già completo.
- Aggiungere sale. Secondo il galateo, ciò può essere considerato una dimostrazione che il cibo offerto non sia apprezzato, ma il 45% del campione è convinto che non sia un problema. Maleducati e poco informati: ridurre gradualmente la quantità di sale che si consuma non è solo indispensabile, ma anche semplice, perché il palato si adatta facilmente ed è possibile rieducarlo a cibi meno salati. Entro pochi mesi, o addirittura settimane, gli stessi cibi appaiono saporiti al punto giusto, mentre sembrano troppo salati quelli conditi nel modo precedente.
E poi, basta fretta e cellulari sul tavolo
Quali regole di galateo invece vanno valorizzate perché aiutano a restare in forma? Bere un bicchiere d’acqua, per esempio (lo fa il 34% dei connazionali). Non è vero, infatti, che l’acqua vada bevuta al di fuori dei pasti. Un’adeguata quantità (600-700 ml al massimo) è utile per favorire i processi digestivi, perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti. Poi mangiare con la bocca chiusa, masticando lentamente, lasciare i cellulari lontani dalla tavola per gustare bene le pietanze (64%) e spegnere la televisione durante il pranzo e la cena (46%).
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