Iodio? Il pieno si fa a tavola (più che al mare)

In molti pensano che basti una passeggiata in riva al mare per farne il pieno. In realtà lo iodio si assume solo attraverso gli alimenti in particolare mangiando pesce con regolarità. Proprio per questo quando l’alimentazione non è varia e completa è facile incorrere in una carenza. Succede soprattutto a donne e bambini con un’incidenza che secondo una ricerca dell’Osservatorio Nazionale per il Monitoraggio della Iodoprofilassi (OSNAMI) interessa il 29% della popolazione mondiale e il 12% di quella italiana, circa sei milioni di persone, più di un italiano su dieci.

Senza è più facile ingrassare

Senza iodio anche il metabolismo si impigrisce e mettere su peso diventa più facile. Infatti lo iodio è essenziale per la salute di tutte le cellule, aiuta a bruciare il grasso in eccesso mentre mantiene forti unghie, capelli e denti, rafforza il sistema immunitario, migliora le prestazioni del cervello, la memoria e regola la temperatura corporea. In più aiuta a vincere la sonnolenza che si presenta soprattutto al cambio di stagione dando una carica di energia. La carenza di questo micronutriente minerale, presente naturalmente nell’organismo e spesso sottovalutato, ha effetti negativi in tutti i momenti della vita ma in particolare durante la gravidanza e l’infanzia, momenti delicati in cui è facile che si presentino squilibri anche a carico dai minerali presenti nell’organismo.

A tavola sì al tonno

Se lo iodio manca è soprattutto colpa di un’alimentazione poco attenta. Sono infatti i pesci a contenerne di più e in particolare il tonno in scatola: 100 g di prodotto forniscono in media 50-100 µg di iodio, apportando così l’11% del fabbisogno quotidiano. Largo quindi a questo alimento versatile e gustoso che non dovrebbe mai mancare sulla tavola degli adulti, dei bambini ma anche degli anziani visto che lo iodio che contiene contribuisce a contrastare la perdita di massa muscolare e aiuta a mantenere un buon equilibrio psicofisico.