Alghe da mangiare? Sì, sono buone e fanno bene
Dovremmo imparare a usarle più spesso nelle nostre preparazioni: sono buone, sane, senza controindicazioni. E aggiungono un tocco esotico ai piatti
Kombu, Kanten, Wakame, Nori. Se siete degli habitué dei ristoranti giapponesi, sicuramente questi nomi vi dicono qualcosa. Indicano uno degli alimenti base della dieta orientale, quasi del tutto sconosciuto da noi: le alghe. Un peccato, perché questi organismi viventi sono un concentrato di elementi utili al nostro benessere, in grado di promuovere anche la longevità.
Prendiamo l’alga Komba: è ricca di iodio, fondamentale per il funzionamento della tiroide e la regolazione del metabolismo. Si può aggiungere ai legumi e alle verdure: rende i primi più digeribili e fa cuocere più velocemente le seconde. Il glutammato aiuta ad ammorbidire i legumi in fase d’ammollo (dopo l’uso le alghe si possono essiccare di nuovo e riutilizzarle).
La Wakame è l’alga delle donne: classificata tra le cosiddette “alghe brune”, è ricchissima di proteine e contiene tutti gli aminoacidi essenziali. Ha un elevato contenuto di iodio e selenio, ma anche calcio e magnesio, che la rende utile per la prevenzione dell’osteoporosi, e ottime proprietà diuretiche. Inoltre è una nota fonte di fucoxantina, una proteina che facilita l’ossidazione dei grassi, “bruciandoli” e impedendo che si depositino. Può favorire il dimagrimento anche attraverso l’effetto saziante. Vastissime le possibilità d’uso: dalla tradizionale zuppa di miso giapponese ai minestroni nostrani di legumi e ortaggi.
La Nori è l’alga più conosciuta, perché utilizzata nella preparazione dei maki (involtini) giapponesi. Proteica, ricca di fibre vegetali, ferro, calcio, acidi grassi Omega 3, taurina e vitamine A, B1 e C, ha un sapore delicato, adatto ad accompagnare primi a base di pasta e ricette con i cereali. Può essere passata su fiamma viva e sbriciolata sui piatti durante o a fine cottura, ma è perfetta anche come spuntino, perché croccante e leggermente salata.
L’Arame è tra le alghe più ricche di potassio, perfetta per sportivi e donne in gravidanza, dal gusto delicato: ottima in insalata o come contorno (va messa in ammollo per circa un quarto d’ora e poi cotta in acqua bollente per alcuni minuti).
L’alga Kanten, infine, viene usata per ottenere l’agar agar, un gelificante in scaglie o polvere da usare nella preparazione di budini e torte. Quello in polvere si aggiunge direttamente alla miscela, se invece si presenta in lunghi filamenti, fatelo ammorbidire in acqua fredda per 20 minuti e poi unitelo al resto degli ingredienti in fase di cottura. Addensa in tempi più lunghi rispetto ai gelificanti sintetici ma basta far raffreddare il composto e poi metterlo in frigo per un paio d’ore.
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