Etichette dei cibi: cosa cambia. A cosa fare attenzione
Le etichette intelligenti cambiano colore per indicare se il cibo è fresco oppure no. Tra le novità anche l’indicazione, con caratteri diversi, della presenza di allergeni (glutine, arachidi, molluschi…)
In arrivo nuove etichette intelligenti, che cambiano colore in base alla temperatura. Sono state messe a punto da ricercatori dell’università di Milano-Bicocca e dell’Imperial College di Londra per garantire che i cibi freschi vengano conservati correttamente.
Gli esperti del Ministero della salute ricordano che leggere bene l’etichetta prima di acquistare un alimento è fondamentale per evitare errori nella spesa, sprechi ed eccessi a tavola.
Dagli ingredienti al Paese d’origine
Quali sono le indicazioni che un’etichetta deve riportare per legge? Innanzitutto la denominazione dell’alimento, l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente di peso, le condizioni di conservazione e uso dopo l’apertura, il Paese d’origine e il luogo di provenienza (già obbligatoria per alcuni prodotti, viene estesa anche a carni fresche e congelate di suini, caprini, ovini e pollame).
Le informazioni obbligatorie
Le informazioni nutrizionali sono riassunte in una tabella. Quelle obbligatorie riguardano: valore energetico (calorie apportate), grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine, sale. L’indicazione su acidi grassi monoinsaturi, acidi grassi polinsaturi, polioli, amido e fibre invece è a discrezione del produttore.
La data di scadenza
Un’altra informazione primaria è la durabilità del prodotto, indicata con due diciture: data di scadenza (“da consumare entro il”), che indica il limite oltre il quale il cibo non deve essere consumato perché può far male alla salute, e il termine minimo di conservazione (“da consumare preferibilmente entro il”), che significa che il prodotto oltre quella data può modificare odore e sapore, ma non presenta rischi per l’organismo.
Le proprietà nutrizionali
Poi ci sono altre informazioni utili per orientare meglio la scelta di chi compra. I cosiddetti claim, ossia le indicazioni nutrizionali e sulla salute, si riferiscono a particolari proprietà dell’alimento, dovute alle sostanze che contiene (per esempio: “a basso contenuto calorico”, “ricco di acidi grassi omega 3”), o in grado di migliorare la salute (per esempio: “arricchito di calcio che fa bene alle ossa”, “riduce il colesterolo”).
Per non fare confusione
Alcune diciture possono confondervi. Se leggete che l’alimento è “senza grassi”, vuol dire che contiene quel nutriente in quantità vicina allo zero. Se è a “basso contenuto di grassi”, questi saranno presenti in quantità maggiore rispetto ad alimenti etichettati con la dicitura “senza”, ma minore rispetto a quelli classici. Infine l’espressione “a ridotto contenuto di grassi” indica che i grassi sono presenti in quantità inferiore del 30% rispetto alla versione classica.
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