Soffri anche tu di metabolismo lento?
Per consumare energia in modo constante niente scuse: sport e alimentazione sono il giusto approccio
Tutta colpa del metabolismo lento? Non proprio. Questo concetto secondo gli specialisti è un può fuorviante e di sicuro abusato, per “incolpare” l’ago della bilancia che non si decide a scendere. «Il metabolismo basale, cioè il dispendio energetico a riposo, dipende da diversi fattori, tra i quali la composizione corporea, per esempio il rapporto tra massa grassa e massa magra, il peso, la superficie corporea», dice il dottor Lelio Morricone, responsabile del Servizio di Nutrizione clinica e prevenzione cardiometabolica a Palazzo della Salute – Wellness Clinic. Da non trascurare il sesso – una donna ha un metabolismo basale più lento di circa il 10 per cento rispetto a un uomo – e l’avanzare dell’età, che lo fa rallentare, perché con il passare degli anni c’è una ridistribuzione della composizione corporea, solitamente con una riduzione della massa muscolare.
Tra le patologie più comuni invece che possono diminuire il metabolismo c’è l’ipotiroidismo, ovvero una disfunzione alla ghiandola tiroide che “lavora” meno del necessario.
Alla prova
Per capire se il metabolismo sta subendo davvero una significativa riduzione è possibile misurarlo o con appositi strumenti o impiegando formule matematiche. La metodica strumentale si chiama calorimetria indiretta e si avvale di uno strumento capace di misurare il metabolismo attraverso l’analisi del consumo di ossigeno e dell’anidride carbonica emessa dall’organismo. In alternativa si può ricorrere a una formula (formula di Harris-Benedict) che si ricava da una analisi della composizione corporea. Ci sono poi sistemi empirici, ma piuttosto attendibili: una persona adulta e in salute dovrebbe consumare circa 25 chilocalorie per chilogrammo di peso corporeo.
La scelta migliore
Attività fisica e alimentazione sono il tandem ideale per mantenere un idoneo metabolismo e. Sono da preferire le attività aerobiche eventualmente anche in associazione a esercizi “contro resistenza”, per esempio eseguiti con i pesi. Come da linee guida internazionali, è comunque sufficiente una camminata a passo sostenuto di 30 minuti cinque volte la settimana. «Per il cibo, è inutile puntare sui cibi iperproteici che sono tanto di moda», conclude lo specialista. Ogni giorno, ciò che portiamo in tavola deve essere composto dal 50 per cento di carboidrati, dal 35 per cento di grassi e dal 15 per cento di proteine. I muscoli si nutrono di carboidrati, che sono una fonte energetica di pronta disponibilità.
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