La dieta per chi soffre di endometriosi
Cotture fast, meno zuccheri semplici e latticini, più omega 3. Ecco come ridurre il dolore pelvico causato dall’endometriosi con i suggerimenti della nutrizionista
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute in Italia sono circa tre milioni le donne che soffrono di endometriosi conclamata, una malattia caratterizzata da una crescita anomala delle cellule dell’endometrio, che si posizionano al di fuori di questa porzione dell’utero, per esempio a livello di reni, retto, ovaie, provocando dolore pelvico cronico, sanguinamento e nei casi più gravi rendono difficile il concepimento.
Le donne affette da questa patologia, con l’aiuto del nutrizionista, possono programmare una dieta che possa ridurre i sintomi dolorosi.
«La regola d’oro è seguire un’alimentazione anti-infiammatoria», spiega la dottoressa Alice Cancellato, biologa nutrizionista del centro scienze natalità dell’Ospedale San Raffaele di Milano.
Obiettivo: bilanciare
Il primo passo è dare all’organismo il giusto rapporto tra omega 3 e omega 6 che deve essere di 1 a 4, mentre nella norma è di 1 a 13, perché i cibi che si assumono con la dieta quotidiana sono più ricchi di omega 6. Gli omega 3 sono contenuti nel pesce azzurro (sgombro, salmone, alici), noci, semi di canapa e semi di lino, sottoforma di olio oppure macinati – per migliorarne l’assimilazione -, tuorlo d’uovo di buona qualità. L’obiettivo è ridurre gli alimenti fonte di omega 6, per esempio le carni derivate da allevamenti intensivi o i prodotti da forno preparati con olio di semi. Non solo, chi soffre di endometriosi deve evitare i picchi di insulina e ridurre di conseguenza il consumo di zuccheri semplici a favore di quelli complessi (pasta, riso, meglio se integrali), così come diminuire l’apporto le proteine pro-infiammatorie del latte vaccino a favore di bevande e formaggi con latte di capra e pecora, che hanno caseine meno infiammatorie. Non trascuriamo gli omega 9 di avocado, noci di macadamia, nocciole, semi oleosi.
Questione di ormoni
Le cellule endometriali rispondono alla stimolazione degli estrogeni, gli ormoni femminili. Quando questi sono in eccesso però occorre smaltirli per ridurre il dolore: sì alle fibre di legumi, cereali integrali, frutta e verdura. Se alcuni ortaggi, come broccoli o carciofi, rendono difficile la digestione, è opportuno rivedere le modalità cottura, preferendo metodi semplici e veloci, come una “ripassata” in padella con un filo di olio extravergine di oliva.
Addome gonfio
In caso di gonfiore addominale bisogna alternare il consumo di cereali con e senza glutine, limitare lo zucchero e i latticini con lattosio per evitare dolori alla parte bassa del ventre ed episodi di diarrea.
La vitamina D
La vitamina D una vitamina dalle proprietà anti-infiammatorie e immunomodulanti. Si attiva con l’esposizione al sole ed è presente in alcuni cibi, per esempio salmone, sgombro, pesce spada, tuorli d’uovo, olio di fegato di merluzzo, funghi, latte. Poiché l’alimentazione non riesce a coprire da sola il fabbisogno necessario di vitamina D, solo dopo consulto medico, è possibile ricorre ad integratori ad hoc. Sempre dopo consiglio del nutrizionista, sì anche alla supplementazione di magnesio, omega 3 e vitamine del gruppo B.
Gli insospettabili
Anche i materiali utilizzati per realizzare lo scatolame possono rilasciare sostanze irritanti per il nostro intestino, così come i pesticidi di frutta e verdura: per questo è importante lavarla sempre con cura.
Ti potrebbe interessare anche:
- Canederli in brodo
- Radici per depurarsi prima delle feste
- 5 cibi per difendersi in inverno
- La dieta per prepararsi alle feste
- Yogurt e burro? Preparali in casa