Dolci: sicure che funzionino come antistress?

Redazione Pubblicato il 09/08/2017 Aggiornato il 09/08/2017

La vaschetta del gelato, la fetta di torta oppure la crema al cioccolato non sono la soluzione ai problemi. Anzi, ne creano altri

dieta-zuccheri

La giornata è andata storta e l’appuntamento di lavoro non ha dato frutti? Facile decidere di consolarsi con una coppa di gelato oppure con un paio di bignè alla crema. Può succedere, ma se l’eccezione diventa la regola ecco che l’ago della bilancia finisce per crescere. Del resto, lo conferma Giovanni Porta, psicoterapeuta esperto in alimentazione, buttarsi sui dolci non è certo la maniera giusta per risolvere i propri problemi. Cambiare questo atteggiamento è possibile ma richiedere impegno

. Quello che conta soprattutto è cercare di riconoscere quali scuse ci si dà per continuare a mangiare come e quanto si desidera.

Le 5 scuse più diffuse

  • Sono sempre in giro e mangio quando posso, quindi troppo e male.
  • Mi sento stanca e quindi mi riempio di bibite zuccherate o di snack perché danno energia.
  • Che male può fare se ne mangio un po’ della torta fatta in casa avanzata?
  • Finalmente è sera: mi metto sul divano e mangio un dolce. Perché no?
  • Oggi ho mangiato troppo, ma sono stressata e quindi giustificata.

Come cambiare atteggiamento

Rompere questo circolo vizioso si può. Innanzitutto occorre pensare che i dolci non sono l’unico modo per affrontare la tristezza. Si può anche cercare di comprenderne le cause e darsi il tempo per mettere in atto le giuste strategie che permettono di cambiare. Fondamentale in questa direzione è fare una pausa, prendersi un momento di relax per riuscire a gestire meglio lo stress e magari scoprire un modo diverso di coccolarsi senza mangiare. Utile poi fare un elenco di quello che si mangia durante la giornata per capire la qualità e la quantità del cibo che si assume: molti non sono consapevoli del modo in cui si nutrono, delle necessità del loro organismo e quindi non sanno che la loro dieta è poco equilibrata.

L'esperto consiglia

Anche un supporto psicologico può essere un valido sostegno se ci si rende conto di non riuscire a cambiare da sole le proprie, cattive, abitudini alimentari.