Cibi scaduti: quando li devo buttare?
Sembrano in buono stato eppure sono scaduti. I cibi che si possono mangiare e quelli che invece è meglio buttare
Secondo un’indagine di Coldiretti il 55 % degli italiani mangia prodotti scaduti. Solo il 32% li butta via mentre l’11% decide cosa fare in base al tipo di alimento. Per una scelta corretta che non mette in pericolo la salute e non pesa troppo sul portafoglio è importante leggere con attenzione l’etichetta.
Attenzione all’etichetta
La dicitura “da consumarsi entro…” indica una vera e propria data di scadenza: va rispettata perché oltre il giorno segnato in etichetta gli alimenti possono aver raggiunto il loro punto di naturale degradazione diventando pericolosi per la salute. I prodotti freschi, facilmente deperibili, spesso a ridosso della data di scadenza vengono venduti in alcuni supermercati al 50% offrendo così al consumatore una buona occasione di risparmio. In tutti i casi è buona regola “annusare” sempre l’alimento prima di consumarlo perché i prodotti della degradazione non si sentono solo con il gusto ma anche con l’olfatto oltre che dare a volte segni visibili sui cibi.
Nel caso in etichetta ci sia scritto “da consumare preferibilmente entro…” bisogna tener conto che la scadenza non riguarda la sicurezza ma la qualità del prodotto. Si tratta di prodotti secchi come pasta, riso, patatine, biscotti, bibite che oltre la data di scadenza possono perdere un po’ del loro sapore ma non diventano comunque pericolosi. Si possono consumare quindi anche dopo la data riportata tenendo conto che più ci si allontana, più il gusto e la qualità possono venire meno.
Se contengono alcool…
Ci sono poi una serie di prodotti come l’aceto, il sale, lo zucchero, i vini e altre bevande con alcool superiore al 10% che non hanno scadenza: anche questi alimenti, pur essendo molto “resistenti” vanno conservati in modo corretto, lontani da fonti di luce e di calore. Per risparmiare comunque al posto di consumare prodotti scaduti è buona regola evitare il più possibile gli sprechi acquistando solo quello che serve e facendo scorta solo dei prodotti che hanno lunga durata.
E se si è consumato un cibo scaduto? Occorre fare attenzione ai sintomi che possono andare da lievi malesseri intestinali a problematiche più serie che richiedono l’intervento del medico.
È bene controllare spesso il frigorifero e segnare su una lavagnetta i prodotti che vanno consumati presto perché si stanno avvicinando alla data di scadenza.
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