Cibi integrali: come sceglierli e perché
Ricchi di fibre, sazianti e anche buoni: aumentano gli acquisti di cibi integrali, dai cereali per la colazione alla pasta. Ma fanno davvero bene?
Sono sempre più amati, sempre più presenti nel carrello della spesa e sulle tavole degli italiani, sempre più acclamati per le loro virtù salutiste e dimagranti. I cibi integrali stanno vivendo un vero boom, ma è tutto vero?
Gli esperti dicono sì
Le proprietà dei cereali integrali sono dimostrate scientificamente e non derivano solo dalla ricchezza di fibre, indispensabili per il corretto transito intestinale, l’effetto saziante e lo stimolo del metabolismo, ma dalle svariate sostanze bioattive presenti nel chicco, in grado di proteggere dalle malattie cardiovascolari e persino da alcuni tumori (per esempio all’intestino), come polifenoli, fitosteroli e diversi antiossidanti.
Una ricerca della Harvard school of public health di Boston (Stati Uniti) condotta su 8mila persone ha dimostrato che ne bastano 70 g al giorno per ridurre il rischio di mortalità di più del 20%.
L’effetto protettivo dei cereali integrali sarebbe proporzionato alle quantità.
Uno studio riportato dall’American journal of clinical nutrition ha dimostrato invece che metterli in tavola tutti i giorni aiuta a bruciare più calorie. E la linea ringrazia, così come la pelle: selenio, vitamina E e il mix di antiossidanti sono un potente antiage naturale.
Infine numerose indagini sottolineano la riduzione del rischio di diabete di tipo 2 e insulino-resistenza, mentre folati, magnesio e potassio sono associati alla riduzione del rischio cardiovascolare. Aiutano a controllare il colesterolo e riducono il rischio di ictus. Grazie alla ricchezza di prebiotici e betaglucani, rinforzano il sistema immunitario, mentre il ferro e le vitamine del gruppo B combattono l’anemia. Purché sia un “vero” cibo integrale.
La scelta giusta
Integrale vuol dire completo. Il chicco di cereale, per essere integrale, deve mantenere le sue tre principali componenti: la crusca esterna, che contiene fibre, vitamine e sali minerali, il germe interno, concentrato di proteine, acidi grassi e micromutrienti vari, e l’endosperma, la parte interna ricca di amido, vera riserva di energia.
Occhio all’etichetta
Non esiste una legislazione europea che stabilisca quando e come un prodotto può essere definito integrale. Non resta che affidarsi all’etichetta. Definizioni come “ai cereali” o “multicereale”, così come “con crusca” o “ricco di fibre” o “biologico” non indicano che il prodotto è integrale. Attenzione al colore. Integrale non significa per forza scuro (e viceversa).
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