08/04/2021

A dieta con la playlist

Veronica Colella Pubblicato il 08/04/2021 Aggiornato il 08/04/2021

La musica può influenzare anche l’appetito. A fare la differenza è il volume, ma l’effetto rilassante di alcune canzoni può aiutare chi tende a eccedere a causa dello stress

Shot of beautiful young woman cutting fresh vegetables while listening music with headphones in the kitchen at home.

In momenti di crisi la luce in fondo al tunnel è spesso quella del frigo. Alcuni studi suggeriscono che sia possibile godersi di più gli spuntini e allo stesso tempo limitarne la frequenza, giocando con i suoni e le emozioni. Certo, nessuna sonata di Mozart potrà mai aumentare l’attrattiva delle verdure scondite a scapito di una lasagna.

È vero però che alcune scelte musicali possono contribuire a farci sentire rilassati e contenti, stimolando il rilascio di dopamina. E chi è più felice ha meno bisogno di cercare consolazione nel cibo, o di sgranocchiare a ciclo continuo per alleviare lo stress.

Suoni e sapori

L’idea che la musica possa influire sulla percezione del gusto è già stata esplorata nel decennio scorso. In un articolo apparso su i-Perception, gli scienziati inglesi Charles Spence e Ophelia Deroy hanno analizzato le ricerche più interessanti dei loro colleghi descrivendo i vari modi in cui la musica può influire sul palato. Scoprendo ad esempio che lo stesso calice di vino bianco può sembrare più corposo o più rinfrescante a seconda che si ascoltino i Carmina Burana di Carl Orff o il singolo Just can’t get enough dei Nouvelle Vague, oppure che una caramella mou può sembrare leggermente più amara quando viene accompagnata da una nota bassa e leggermente più dolce quando è accompagnata da una nota alta.

A tavola con Adele

Anche se la musica è in grado di esaltare alcuni sapori, le preferenze personali rimangono inalterate. Nessun sortilegio potrebbe far piacere i broccoli a chi li ha sempre detestati. Eppure, il potere calmante della musica non è da sottovalutare quando si tende a cercare consolazione nel cibo. Il neuroscienziato David Lewis-Hodgson ha messo a punto insieme ai suoi colleghi del Mindlab International la playlist più rilassante del pianeta, ancora disponibile per la consultazione su YouTube e Spotify. Tra un brano di Adele e uno dei Coldplay, potrebbe essere più facile limitare le porzioni e fare scelte più salutari. Lo suggerisce anche la dietologa Judith Wurtman, che in un articolo apparso su Psychology Today incoraggia a creare playlist ad hoc per il momento dei pasti.

Attenzione al volume

Che siate fan dei Metallica o di Elodie, l’importante è tenere sotto controllo il volume. Non solo per conservare l’udito il più a lungo possibile, ma anche per il bene del proprio fegato. Il motivo per cui è così difficile smettere di ordinare stuzzichini e cocktail in quei locali in cui bisogna sgolarsi per farsi sentire dai propri amici, secondo Wurtman, è che il volume della musica è pensato per stimolare gli eccessi. Recenti ricerche suggeriscono infatti che ascoltare musica a un volume troppo alto risvegli il sistema nervoso, acceleri il respiro e aumenti il battito cardiaco. A prescindere dal genere musicale, il volume alto fa entrare il nostro corpo in stato di allerta e spinge a cercare consolazione in alimenti più grassi e zuccherini. E a mangiare di più, come se non si fosse mai sazi.