I cibi della longevità

Redazione Pubblicato il 20/03/2017 Aggiornato il 03/04/2017

Secondo gli studi più attuali si dovrebbero consumare 10 volte al giorno. Perché sono elisir, tutti naturali, di salute

cibilongevita

L’ ultima conferma arriva dall’Imperial College di Londra che ha rivisto e comparato ben 95 studi internazionali sull’argomento: mangiare “green” fa bene. E in molti modi. Stimola le difese immunitarie dell’organismo, contribuisce a ridurre i livelli dei grassi nel sangue e protegge dai danni più profondi, quelli che colpiscono lo stesso DNA. Per la ricerca inglese, pubblicata sull’International Journal of Epidemiology, l’ideale sarebbe arrivare a 10 porzioni da 80 grammi di frutta e verdura al giorno. Quantità importanti che vanno ben al di là di quelle che i medici consigliavano fino ad oggi. Una “rivoluzione verde”? Quasi. Di certo un motivo in più per rivedere in meglio quello che si mette in tavola ogni giorno.

La forza dei menù verdi

In un piatto verde, vivo, colorato in tutte le sfumature che vanno dal giallo e l’arancio di carote e peperoni, al verde degli ortaggi e dei broccoli, al bianco della polpa di banane e mele, sta il vero segreto della longevità.
Di più e meglio
È una teoria già conosciuta che diventa sempre più precisa. Gli studi dei ricercatori internazionali hanno, infatti, concentrato il focus proprio sull’effetto diretto su molti disturbi seri, dalle malattie cardiovascolari ai tumori. Mangiare frutta e verdura vuol dire dunque non solo vivere di più, ma meglio.

Sostanze attive

La grande forza dei vegetali sono gli antiossidanti. «Proprio quelle sostanze attive e benefiche che disegnano il “codice dei colori” così utile per orientarsi nell’alimentazione di ogni giorno e renderla completa e variata» dice Cristina Grande, dottoressa in Dietistica.
Contorni e snack
L’arcobaleno della salute va dal rosso, al verde, al bianco, al giallo-arancio, al blu-viola. Il consiglio è di introdurre i vegetali ai pasti ma anche di moltiplicare la frequenza degli snack: centrifugati, crudité, frullati. I modi per consumarli sono molti e più gradevoli di quello che si pensa.

Protagonisti in rosso

Un altro protagonista della cucina italiana che è anche un gustoso cibo “della longevità” è il pomodoro. Il licopene di cui è ricco è un eccellente antiossidante ed è in grado di esercitare un ruolo protettivo anche nei confronti dell’esposizione alle radiazioni ultraviolette, proteggendo la pelle dall’invecchiamento dovuto ai danni del sole. La vitamina C di cui è ricca la polpa difende dal rischio cardiovascolare.

Una tazzina di caffè

Una bevanda dall’appeal gourmand, il caffè, che da break ludico e scaccia-stanchezza si è affermato come piccolo elisir di salute. Stando attenti a non eccedere con la caffeina, che è comunque un eccitante, i polifenoli del caffè rialzano il tono dell’umore e contrastano, fra l’altro, il diabete e le malattie cerebrali.

Esotica quinoa

Più esotico ma ormai conosciuto e amato un altro superfood: la quinoa. I semi di quinoa hanno caratteristiche nutrizionali simili ai cereali e forniscono carboidrati complessi e proteine vegetali. La quinoa è un’ottima fonte energetica, sazia a lungo, e può essere consumata al posto del primo, come da secoli in America Latina, ed è adatta a chi è celiaco perché non contiene glutine.

I grani antichi

Macinati a pietra e poco lavorati: sono le varietà di grano che arrivano dal passato e che la cucina negli ultimi anni sta riscoprendo. Si tratta di grani antichi, tipici delle diverse culture locali, come il Timilia siciliano, il pugliese Senatore Cappelli o il Saragolla campanoe. Al di là dei sapori e dei profumi, che sono molto intensi, questi grani, che hanno subito pochissime trasformazioni nel tempo, a differenza del grano comune, hanno anche valenze salutistiche. Hanno, infatti, un rapporto fra glutine e amido più equlibrato e quindi sembrano essere meglio tollerati e digeriti anche da chi soffre di gluten sensitivity.

I re del Mediterraneo

Dal Mediterraneo arrivano alcuni fra i cibi più sani e salutari. Sono le olive e l’olio extravergine di oliva. L’importante è solo non eccedere con le quantità e considerare che le olive conservate sono ricche di sodio. Per il resto olive e olio sono un concentrato di qualità nutrizionali. Contengono polifenoli, vitamina E ad azione antiossidante. I grassi monoinsaturi (il 75% del totale) e i polinsaturi riducono i valori del colesterolo totale e aumentano quello buono.