Tattoo: mai al sole senza protezione

Che si tratti di un simbolo tribale, di una scritta, di un disegno colorato o di una riga di make up permanente poco importa.

A raccomandarlo è il professor Leonardo Celleno, dermatologo a Roma e presidente AIDECO, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia. «Fermo restando che è assolutamente sconsigliabile tatuarsi nella stagione estiva, in prossimità dell’esposizione diretta ma anche indiretta al sole, quando il tattoo è stato fatto occorre sempre proteggerlo con un solare dall’Spf alto o, meglio ancora, altissimo» continua l’esperto.

Se è recente

«La pelle nel punto dove è stata incisa dagli aghi prima di rigenerarsi è particolarmente vulnerabile e può reagire in modo eccessivo al sole». Non bisogna poi trascurare il fatto che il sole rallenta la guarigione delle piccole crosticine che compaiono subito dopo aver fatto il tatuaggio nei punti di incisione provocando cicatrici che possono dar luogo a macchie scure.

Protezione sempre

In ogni caso anche quando il tatuaggio è stato fatto da qualche tempo bisogna tener presente che i raggi hanno un’azione sbiadente e opacizzante sia sul nero che sul colore. Conclusione? Quando si sta al sole in maniera diretta ma anche quando lo si prende indirettamente se il tatuaggio è in una zona esposta (succede anche in città per forza di cose durante l’estate) occorre utilizzare uno schermo altissimo.

Ideali sono gli stick perché, oltre ad essere pratici da passare su punti ben precisi del viso e del corpo, hanno una texture leggera e invisibile che non si fa notare neppure se li si usa in città. In più non colano se si fa sport, resistono all’acqua e al sudore e, vista la loro confezione formato ridotto, si possono portare sempre con sé.