Sole: attenzione ai falsi miti

Redazione Pubblicato il 08/07/2017 Aggiornato il 08/07/2017

Non sono i raggi ma il modo a volte sbagliato con cui ci espone a mettere in pericolo la pelle durante l’estate

falsimiti

Convinte di sapere tutto ma proprio tutto in tema di sole? Sono in molti in realtà a non avere le idee del tutto chiare quando si parla di esposizione e di protezione. Sono proprio i falsi miti sul sole, del resto, che possono mettere in pericolo la pelle favorendo non solo le scottature ma anche la comparsa di problemi più seri che interessano tutto l’organismo.

Chi non si scotta non rischia
Falso

Anche le persone di carnagione scura, pur essendo protette dal rischio di scottature, subiscono per via dei raggi danni profondi al DNA cellulare. Ecco perché anche per loro la protezione è un obbligo quando stanno al sole. Naturalmente il livello di protezione va alzato al massimo nel caso di soggetti con la pelle chiara, le efelidi, i capelli biondi o rossi e gli occhi chiari.

Per evitare di scottarsi meglio esporsi alle lampade prima della vacanza
Falso

L’abbronzatura, che si ottenga stando al sole in maniera diretta oppure facendo la lampada, non offre protezione dai danni più profondi dovuti ai raggi. Molti pensano che una volta raggiunto un colorito dorato non sia più necessario proteggersi. Ma non è così: anche se non ci arrossa e non ci si scotta più, i raggi continuano ad avere effetti negativi sulle strutture cutanee.

Il doposole ripara il danno provocato alla pelle dai raggi UV
Falso

Il doposole è un alleato prezioso per idratare, nutrire e dare conforto alla pelle inaridita dal sole. Aiuta anche a calmarla e a rinfrescarla ma non può riparare i danni profondi al DNA cellulare provocati dai raggi che rimangono irreversibili. Ecco perché è fondamentale prevenirli usando un solare ad alto fattore protettivo quando ci si espone.

Ci si può scottare anche in città, al nord e se il tempo è nuvoloso
Vero

Arrossamenti, eritemi e pericolose scottature non sono prerogativa del mare e dell’alta montagna. Anzi: i danni maggiori si possono avere in città quando ci si scopre nelle prime giornate di sole con la pelle ancora bianca senza pensare di proteggersi. Largo quindi al solare quando si va in piscina o semplicemente si prende il sole in terrazzo. E attenzione anche alle giornate nuvolose che possono trarre in inganno ma sono altrettanto a rischio perché il sole filtra attraverso la coltre delle nubi.