20/06/2021

Autoabbronzanti: la tintarella è fake ma davvero naturale

Alberta Mascherpa Pubblicato il 20/06/2021 Aggiornato il 03/07/2021

Non è un controsenso perché i nuovi autoabbronzanti regalano un colorito glow a prova di macchie e ingiallimenti

autoabbronzanti

Come si dice tentar non nuoce. E se si parla di autoabbronzanti, vale davvero la pena di provarli, anche per chi non li ha mai usati. Innanzitutto perché a dispetto di quello che a volte si pensa, le sostanze usate per colorare la pelle non sono più a rischio irritazioni e allergie di altre impiegate in cosmetica visto che il DHA, la molecola “colorante”, limita la sua attività alla superficie della cute.

Le formule più recenti per altro non hanno il cattivo odore tipico degli autoabbronzanti di qualche decennio fa e danno un colore uniforme e molto “reale”, senza le classiche, e decisamente poco piacevoli, tracce giallo-arancio.

Fai prima lo scrub

Certo per risultato naturale, è richiesta un po’ di attenzione nel momento dell’utilizzo. Partendo dalle mosse preliminari: esfoliazione e idratazione. Il discorso vale per il viso ma in maniera particolare per il corpo: se ci sono zone ruvide come ginocchia e gomiti, l’autoabbronzante si accumula e fa macchia. Lo scrub è quindi la mossa preventiva da non trascurare mai insieme a dosi generose di creme e oli che preparano un terreno morbido e levigato sul quale l’autoabbronzante “corre” via perfettamente, per una stesura omogenea e un risultato uniforme.

Procedi per gradi

Con l’autoabbronzante succede come con il sole: non si può pensare di passare da un colorito lattiginoso a una tintarella tropicale in un paio d’ore. Meglio andar con calma: se si usa un prodotto in gocce si può iniziare ad aggiungerne tre o quattro in una noce di crema da stendere sul viso o su una parte del corpo. Nell’arco di tre, quattro giorni il colore si va intensificando fino a raggiungere il tono desiderato. Anche con un autoabbronzante classico vale lo stesso discorso: meglio fare una prima stesura, attendere il giorno dopo per verificare gli effetti e procedere con successive applicazioni per alzare il tono.

Stendilo con attenzione

In crema, gel o spray poco importa. L’autoabbronzante va usato sempre in dosi non eccessive e steso con cura, in tutti i punti del viso e del corpo, sulle orecchie e sul collo dei piedi, sul collo e nella parte posteriore delle gambe. Ogni dimenticanza è una macchia che toglie uniformità. Attenzione sempre alla fine a lavarsi bene le mani perché non si macchino.

Aggiungi la protezione

L’autoabbronzante è un’ancora di salvezza per le pelli chiare che si abbronzano a fatica perché evita di stare lunghe ore al sole con l’unico risultato di arrossarsi, magari anche di scottarsi, senza abbronzarsi. Attenzione però che la tintarella fake non è dovuta alla comparsa della melanina che è la naturale protezione della cute: se ci si espone, anche solo camminando in città, serve un solare con filtri protettivi.

L'esperto consiglia

Rifai lo scrub ogni settimana per portare via i residui vecchi di autoabbronzante e ripartire con la stesura per un colore più luminoso.