13/01/2019

Chirurgia plastica: il 2019 sarà l’anno del seno “ibrido”

Alberta Mascherpa Pubblicato il 13/01/2019 Aggiornato il 13/01/2019

Un décolleté da urlo? La nuova frontiera della chirurgia lo regala con una tecnica che combina protesi e grasso per un risultato ultra-naturale

chirurgia seno "ibrido"

“Limare” i fianchi e il lato B e al tempo stesso regalarsi un seno più pieno e turgido? Oggi è possibile grazie a una nuova tecnica che dopo una sperimentazione oltreoceano è arrivata anche in Italia, paese che secondo i dati si conferma quinto al mondo per interventi di chirurgia e medicina estetica dopo Stati Uniti e Brasile, Giappone e Messico.

Il nuovo “seno ibrido” nasce da quella che tecnicamente si definisce mastoplastica additiva ibrida.

Si annuncia come l’intervento del 2019 per i suoi tanti pregi, primo quello di regalare un décolleté naturale, lontano dalle taglie maxi che piacevano fino a qualche anno fa.

Alla ricerca del volume

Tra i primi chirurghi a lanciare la tecnica in Italia, Renato Zaccheddu, spiega che l’aumento del seno è tradizionalmente ottenuto con l’uso di protesi di silicone, un materiale estraneo al corpo umano, diverso come consistenza dal tessuto mammario e adiposo della parte.

Per raggiungere volumi importanti occorre usare protesi che tendono ad essere via via più percepibili e palpabili con un risultato che spesso finisce per essere sgradevole e meno naturale.

Verso la naturalezza

In passato un tentativo per sganciarsi da questo effetto negativo è stato fatto usando esclusivamente il grasso prelevato da altre parti del corpo come volumizzante. La tecnica ha però qualche svantaggio dovuto soprattutto al fatto che il grasso si riassorbe e diventa così impossibile avere un volume costante e definitivo.

La combinazione vincente

Ecco allora che si è pensato di ottimizzare le due tecniche eseguendole contemporaneamente con una procedura “ibrida” che abbina le protesi al silicone con il grasso prelevato da addome, fianchi, cosce o ginocchia.

Tanti vantaggi

I vantaggi? Innanzitutto la naturalità visto che l’utilizzo del grasso, come precisa l’esperto, permette di coprire meglio la protesi rendendola meno visibile e percepibile al tatto.

L’altro vantaggio è dato dall’effetto volumizzante: il grasso, infatti, oltre a coprire meglio la protesi è in grado di apportare un volume aggiuntivo permettendo di aumentare la misura totale del seno così da poter usare protesi più piccole e ancora una volta meno visibili.

L'esperto consiglia

Da non trascurare è infine la leggerezza: il grasso è più leggero del silicone, quindi aumentando la componente di grasso e diminuendo quella di silicone, si arriva ugualmente al volume con un seno più leggero che “scende” meno con gli anni per effetto della forza di gravità.