17/05/2024

Cellulite: il “peso” della psiche

Alberta Mascherpa Pubblicato il 17/05/2024 Aggiornato il 25/09/2024

Ci sono molti aspetti da prendere in considerazione quando si vuole tenere sotto controllo cuscinetti e pelle a buccia di arancia. E quello psicologico ha un ruolo importante

cellulite e stress

Che la cellulite sia una questione complessa lo sappiamo ormai tutte. «A sfuggire spesso però è il fatto che non esistono formule magiche per contrastare un problema che interessa tra l’80 e il 90% delle donne: va conosciuto e affrontato da angolature diverse per arrivare a un risultato soddisfacente» commenta Silvia Romeo, psicologa che insieme a Francesca Scarpellini ha fondato a Milano Mindful Beauty Experience, servizio integrato di psicologia, personal branding, style e life coaching.

Le relazioni tra corpo e mente giocano un ruolo chiave nello sviluppo di diversi disturbi fisici. E tra questi anche la cellulite. 

Lo stress è grande nemico

Le emozioni hanno origine dalla mente ma si riflettono sul corpo; così gli squilibri psico-emotivi possono avere effetti sul sistema circolatorio, respiratorio, immunitario e endocrinologico. In particolare, ansia e stress causano l’aumento del cortisolo che tende ad abbassare le difese immunitarie, a causare infiammazioni ai vasi sanguigni, a rallentare la circolazione e aumentare la ritenzione idrica. E quando il corpo trattiene i liquidi potrebbe voler segnalare una fatica della mente a lasciar fluire le emozioni: la cellulite potrebbe quindi rappresentare il sintomo di una vita poco soddisfacente, con vissuti poco elaborati a livello consapevole» spiega Scarpellini. Non è un caso infatti che la pelle a buccia di arancia tenda a comparire e aggravarsi in momenti critici e di cambiamento dell’evoluzione femminile, come il passaggio dall’infanzia all’età adulta, ma anche nella transizione da donna a madre, momenti delicati durante i quali è possibile sperimentare timori, senso di inadeguatezza, di incapacità e di impotenza.

Cosa puoi fare

«Considerare l’influenza della sfera emotiva è importante per prevenire l’inestetismo: imparare a riconoscere le situazioni di cambiamento che minano la sicurezza interiore permette di pensare tempestivamente ai rimedi più opportuni per gestire le fasi delicate della vita. In questa direzione sono utili le pratiche che puntano al benessere interiore e spirituale come la mindfulness.

Stare nel presente

Concentrarsi sul respiro per rimanere ancorati al momento presente permette di lasciar andare i pensieri e le sensazioni che potrebbero causare stress e ostacolare la serenità interiore. Con questa pratica si impara a prendersi tempo per se stesse, a riconnettersi con i bisogni del corpo e si sperimenta un nuovo modo di approcciare il mondo esterno: prestando attenzione ai cinque sensi è possibile infatti instaurare una relazione più profonda con l’ambiente che ci circonda» commenta Romeo.

Mangiare con consapevolezza

L’applicazione della mindfulness all’alimentazione dà vita poi alla mindful eating, l’alimentazione consapevole che aiuta ad ascoltare i segnali di fame, sete, pienezza e a distinguerli dalle sensazioni di vuoto interiore: si comprende ciò di cui si ha realmente bisogno, in quali quantità e questo può essere di aiuto nel tenere sotto controllo il peso e di riflesso la cellulite.