Autoabbronzanti: sai come si applicano?
Se il mare è ancora solo un lontano miraggio, punta sugli autoabbronzanti per avere una tintarella dorata
Il primo autoabbronzante della storia? È nato negli Anni Cinquanta del ‘900. Anche se all’epoca non è salito agli onori della cronaca per via della colorazione aranciata e poco naturale che lasciava sulla pelle.
Da allora la cosmesi ha fatto passi da gigante e i self-tanning di nuova generazione garantiscono un risultato dorato e zero difetti.
Il workout
Come spiega la dottoressa Mariuccia Bucci, dermatologo plastico a Sesto San Giovanni (MI), la formulazione di questo tipo di prodotti contiene un ingrediente chiave chiamato di-idrossiacetone (DHA), un derivato dalla zucchero di canna che reagisce a contatto con le proteine dello strato corneo della pelle (i cheratinociti) donando una colorazione bruna all’epidermide. Da ricordare: l’autoabbronzante non stimola la produzione di melanina come un solare e non contiene filtri protettivi nei confronti di Uva e UVB.
Istruzioni per l’uso
- Prima di applicare il cosmetico, è necessario eseguire un’esfoliazione della cute per liberarla da impurità e cellule morte e ottenere un risultato il più possibile omogeneo.
- Prendi una piccola quantità di prodotto e massaggiala sulla cute. Attenzione: togli il prodotto sulle zone interessate da iper-pigmentazioni con un cotton fioc. Il rischio è di evidenziare ancora di più le macchie. Per questo motivo, meglio evitare di utilizzare l’autoabbronzante su di un viso che presenta discromie.
- Sul volto, parti dal centro e procedi sfumando verso l’esterno.
- Non esagerare su attaccatura dei capelli, orecchie, gomiti e ginocchia, perché qui la pelle è meno tesa e potrebbe risultare più scura rispetto al resto del corpo.
- Per una tintarella “fake” più intensa, procedi con più strati di crema.
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