Il sole tra i capelli
Per mantenere i capelli luminosi e morbidi ci vuole innanzitutto protezione e poi a sera una decisa azione nutriente e restitutiva
Si sa che i capelli soffrono al sole. Lo dimostra visibilmente il fatto che l’estate li lascia spesso ispidi e indisciplinati, spenti e privi di luce. E più i capelli sono rovinati, magari da tinte selvagge e piastre usate con poco criterio, più la situazione si complica. I raggi fanno danni a tutti i livelli: in superficie la fibra esposta senza protezione si inaridisce, le squamette di rivestimento si sollevano e la chioma perde luce e morbidezza. Poi si arriva fin nel profondo dove, per effetto delle radiazioni, i bulbi passano da una fase attiva a una passiva con la conseguente perdita di forza del capello che si indebolisce fino a cadere.
Schermi protettivi invisibili
Soluzione? Sotto il sole ci vuole sempre un prodotto protettivo. Le proposte sono tante, diverse per ogni esigenza. Latti, fluidi e voile con la loro formula evanescente funzionano a meraviglia sulle chiome più fini, non appesantiscono e riescono anche a strutturare e dare volume. Gli oli invece offrono il vantaggio di ammorbidire mentre proteggono: disciplinano i capelli ricci e spessi e definiscono con un effetto bagnato i tagli corti. Si mettono sempre, quando ci si espone in maniera diretta al sole ma anche quando pur essendo nuvoloso ci si tuffa in mare oppure in piscina perché sale e cloro hanno la stessa azione inaridente e sfibrante dei raggi solari.
Una decisa azione restitutiva
Se il sole toglie idratazione, ci sono formule che, scesa la sera, si prendono cura di ridare luce e morbidezza alla fibra. Sono balsami, maschere in crema e prodotti rigeneranti senza risciacquo capaci di compensare gli effetti dannosi delle radiazioni. Gli ingredienti più gettonati? Gli oli e i burri vegetali che con la loro ricchezza apportano nutrimento profondo, riparano il film idrolipidico per evitare che la fibra perda ulteriormente acqua e si inaridisca. Si usano dopo aver fatto uno shampoo delicato e restitutivo (non più di uno al giorno perché per togliere la salsedine basta un passaggio sotto l’acqua dolce da fare dopo ogni tuffo) applicandoli in giusta dose sulle lunghezze distribuendoli con un pettine a denti larghi in legno che non danneggia la fibra.
Per proteggere la fibra si può anche usare un cappello scegliendolo però piuttosto largo e in fibra naturale perché lasci traspirare il cuoio capelluto.
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