18/06/2024

Stress: prova il massaggio pre-gara psicofisico

Emanuela Bruno
A cura di Emanuela Bruno
Pubblicato il 18/06/2024 Aggiornato il 18/06/2024

Nato rilassare mentalmente gli sportivi, predisponendoli a migliori prestazioni fisiche, è in realtà un trattamento perfetto per chiunque, perché induce calma, tranquillità e profondo benessere

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È stato presentato a Riminiwellness 2024 perché è stato messo a punto per regalare equilibrio mentale agli sportivi e migliorare le loro performance atletiche, ma il massaggio pre-gara psicofisico ha una forte valenza riequilibrante e di benessere che lo rende consigliabile anche a chi non pratica sport e, semplicemente, vuole contrastare lo stress e i suoi effetti deleteri. Ce ne parla Bruno Carpitelli, massaggiatore e direttore didattico della Tao – Scuola Nazionale di Massaggio.

La seduta fonde manovre di massaggio e insegnamenti della medicina occidentale con manualità e tecniche di stimolazione energetica proprie di quella cinese.

Tre punti chiave

Per alleviare le tensioni e regalare calma ed equilibrio psicofisico, il massaggio fa leva su tre condizioni-chiave che apportano rilassamento: l’apertura della respirazione, perché sbloccarla ha il potere di riportare tranquillità e relax, la riarmonizzazione dell’energia vitale, un concetto tipico delle medicine orientali, e la mobilizzazione articolare, che procura distensione, senso di leggerezza, di scioltezza e quindi benessere. Per raggiungere questi tre obiettivi si serve di manualità e di tecniche variegate e di diversa origine, che si fondono tra di loro in un insieme di grande efficacia.

Le manovre

Il protocollo prevede un lavoro che dura 40-50 minuti e si apre con la persona supina: le manovre interessano la testa, le orecchie e il collo, per poi scendere alla zona toracica e arrivare a concentrarsi sul diaframma. La seconda parte della seduta si svolge invece con la persona prona e coinvolge la schiena, gli arti superiori e quelli inferiori.

  1. Sul capo, sulle orecchie e sul collo vengono eseguite manualità che si richiamano alle medicine energetiche e all’auricoloterapia, una forma di riflessologia che permette di agire su altre parti del corpo toccando precisi punti del padiglione: lo scopo di queste stimolazioni è regalare distensione e armonia. Anche le neuroscienze spiegano il rilassamento che queste manovre procurano: in queste zone del corpo passa in superficie il nervo vago, il principale nervo del sistema nervoso autonomo parasimpatico, ed è perciò più facile stimolarlo, inducendo un rallentamento della respirazione, del battito cardiaco, un abbassamento della pressione sanguigna e quindi un senso di calma e tranquillità. Grazie al lavoro sul nervo vago si ha anche indirettamente un effetto sul cortisolo, l’ormone dello stress, di cui viene ridotta la concentrazione nel sangue.
  2. Le mani dell’operatore si spostano poi sul torace, dove allentano le tensioni dei muscoli coinvolti nella respirazione, cioè soprattutto gli intercostali e il diaframma. In questo modo la respirazione torna ad essere più completa e profonda, trasformandosi a sua volta in una fonte di rilassamento e benessere.
  3. Sulla schiena, invece, il massaggiatore stimola le linee energetiche della medicina cinese, per restituire equilibrio all’organismo. Poi compie manovre di mobilizzazione articolare sulle braccia e sulle gambe, sfruttando tecniche che permettono di sciogliere le articolazioni, ridurre le tensioni localizzate e accrescere ulteriormente il benessere di chi riceve il trattamento.